Alluvioni frane, mareggiate, automobilisti affogati e accoppati da alberi assassini, gente strappata alla vita non dalla natura impazzita (la natura lo è per natura) ma dall'ipocrisia di chi è eletto per far funzionare i servizi e garantire la manutenzione di argini, strade strutture. Cronista da oltre mezzo secolo, vedo che la natura è peggiorata di poco rispetto a viltà e ipocrisia, ingrossate come maree. Ma oggi registriamo come occasionali bizzarrie gli omicidi di inedita malvagità: assassini che agiscono divorando bambini adescati nell'antro dei mostri come è accaduto alla bambina Desirée, avvelenata e abusata come bambola gonfiabile, ma agonizzante. La novità del panorama rispetto a ieri non è il riscaldamento globale, ma il religioso mascheramento della verità. La Terra si riscalda? È già successo, l'ultima volta, per mezzo millennio tra Carlo Magno e Petrarca. E allora? Tutte le sinistre cercano solo di accollare all'homo faber, il maledetto capitalista, la colpa delle calamità naturali concedendosi il privilegio della bontà in esclusiva, anche se concedono distrattamente il campo ai predatori con licenza di avvelenare e violare.
Per i cambiamenti climatici vanno a caccia di fantasmi pur di negare la necessità delle grandi opere magnifiche e leonardesche di cui abbiamo bisogno, come convogli veloci, energia, argini e strutture. Quanto alle bambine soppresse dai mostri, meglio seppellirle nello stesso fango che non sanno più come arginare.
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