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Responsabilità delle toghe, intesa giustizialista Pd-M5S

Non solo alla Consulta. Il Pd "inciucia" coi grillini anche sulla riforma della giustizia. Ira degli alfaniani

Responsabilità delle toghe, intesa giustizialista Pd-M5S

Le prove di una intesa tra Pd e Cinque Stelle non potevano che essere fatte sulla riforma della giustizia. Laddove Pierluigi Bersani ha fallito, ci sta riuscendo quello spirito manettaro e giustizialista che ideologicamente lega dem e grillini.

Ieri sera il primo passo di avvicinamento. Con gli stellati che, in commissione Giustizia a Palazzo Madama, votano con il Pd evitando al governo di andare sotto. La maggioranza si spacca così su uno dei nodi del ddl sulla responsabilità civile delle toghe che riguarda l'obbligo di motivazione da parte del magistrato che emette un provvedimento di natura cautelare, prevista in un emendamento presentato dal senatore azzurro, Giacomo Caliendo. A favore della proposta Caliendo votano il Nuovo centrodestra, Scelta Civica, Popolari per l’Italia e il relatore del testo Enrico Buemi, tra le forze che sostengono il governo, Forza Italia e Lega per i partiti dell’opposizione. Contro si schierano, invece, il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. Un sodalizio che subito allarma gli alfaniani che, sebbene in ordine sparso, prova ad alzare la voce. Il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi, si affretta a minacciare la rimossione del proprio incarico: "La convergenza notturna tra Pd e M5S è grave e mette in discussione il patto di maggioranza. È la prima volta di una maggioranza spuria con l’aggravante della materia ad alta sensibilità politica e della rinuncia alla paziente mediazione".

Basta una telefonata del premier Matteo Renzi per far ricredere Sacconi. Pare che il premier gli abbia promesso che non ci formeranno mai più maggioranze diverse da quella che sostiene il governo, sulla giustizia come su ogni altro contenuto legislativo. La sceneggiata di Sacconi, però, non risolve i problemi. Troppo spesso il Pd gioca sul filo dell’incidente. "La convergenza vetero-giustizialista su un tema così delicato come la responsabilità civile dei magistrati - tuona il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta - è solo l’ultimo di una lunga serie di scorrettezze politiche e istituzionali del Pd". Non è certo la prima volta che in commissione Giustizia i provvedimenti trovino la convergenza tra democrat e pentastellati. Un esempio fra tutti è l'assurda navetta con la Camera per il reato di scambio politico-elettorale mafioso.

"Ncd - chiede il presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma - continuerà a fare da stampella al Pd?".

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