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Ripartono i colloqui in campo Rubio. L'allarme degli 007: Putin vuole i Baltici

Il segretario di Stato con la delegazione Usa propone un tavolo con le tre parti

Ripartono i colloqui in campo Rubio. L'allarme degli 007: Putin vuole i Baltici
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Altro giro, altri colloqui. Questa volta tocca a Miami, dove la delegazione americana che gioca in casa e questa volta schiera anche il segretario di Stato Marco Rubio, va alla ricerca di una soluzione che rimane parecchio complicata. L'inviato di Putin Kirill Dmitriev incontra quello di Trump Steve Witkoff, e il genero del presidente Jared Kushner che dopo il summit di Berlino cercano la mediazione con Mosca, che resta ferma sulle sue posizioni bellicistiche. Colloqui che nelle intenzioni americane dovrebbero essere a tre con l'inviato di Zelensky Rustem Umerov già a Miami, ufficialmente per vedere i negoziatori americani. "Una volta riferiti i risultati della prima tornata di colloqui, capiremo come proseguire - ha spiegato Zelensky -. Gli Stati Uniti hanno proposto un incontro a tre con Ucraina e Russia".

Difficile immaginare Umerov e Dmitriev faccia a faccia nella stessa stanza. Ancora più difficile ipotizzare che l'asse tra Stati Uniti, Europa e Ucraina possa, almeno per il momento, convincere Putin ad abbandonare le sue pretese irrealistiche, tanto che lo Zar nei giorni scorsi ha recapitato all'Occidente brutto e cattivo la solita serie di minacce. Anche se c'è la consapevolezza, ribadita dallo stesso Zelensky che "solo gli Stati Uniti e il presidente Trump abbiano il potere di convincere Mosca".

Il leader ucraino non ha mancato di ringraziare l'Europa per la scelta di destinare a Kiev 90 miliardi "in ogni caso legati ad asset russi, è una decisione senza precedenti e avrà un impatto anche sui negoziati di pace, così ci troveremo in una posizione più forte", ha detto, evidenziando un particolare molto rilevante. "Sappiamo che i prestiti senza interessi saranno rimborsati dall'Ucraina solo se la Russia pagherà le riparazioni all'Ucraina. Si tratta quindi di una vittoria importante, tangibile e significativa, non solo dal punto di vista finanziario. E sapete che prevediamo di utilizzare tutti i 210 miliardi di asset russi", ha detto Zelensky soddisfatto. "Dal punto di vista geopolitico e politico, i leader europei hanno dimostrato la loro forza e hanno avuto sufficiente integrità per prendere una decisione del genere", ha aggiunto.

Ma che nonostante questo non sia affatto finita qui, lo dimostrano due report di intelligence, uno ucraino e uno americano. Secondo il capo degli 007 ucraini Kirill Budanov, "la Russia è pronta ad attaccare i Paesi Baltici nel 2027 e a occuparli. Il piano originale prevedeva che la Russia fosse pronta a iniziare le operazioni nel 2030. Ora i piani sono stati rivisti aggiornati al 2027", ha detto. Propaganda di Kiev? Forse solo in parte perché Reuters, citando fonti dei servizi americani, conferma che Vladimir Putin intende conquistare l'intera Ucraina per poi reclamare alcune parti dell'Europa che appartenevano all'ex impero sovietico, anche se membri Nato. "Le conclusioni dell'intelligence Usa sono in gran parte in linea con le opinioni dei leader europei e delle agenzie di spionaggio, Putin vuole di più. E i Paesi Baltici pensano di essere i primi", la spiegazione che allarma le cancellerie occidentali.

Nel frattempo, tra un attacco russo e l'altro, continuano anche le operazioni ucraine oltreconfine. Le forze di Kiev hanno fatto esplodere un grande gasdotto nella regione di Volgograd che secondo la versione di Mosca ha ceduto per un problema "geologico".

Nessuna colpa improbabile invece per il secondo attacco in pochi giorni all'aeroporto di Belbek, nella penisola di Crimea, dove con un raid di droni sono stati colpiti due aerei russi SU-27. "Non finisce qui", promettono gli ucraini. Come continuano i tavoli di trattative. Sinora, senza risultati tangibili.

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