Le riserve di Berlusconi: pronti in Parlamento a migliorare i decreti

Per il Cavaliere lo Sblocca Italia non ci permetterà di chiedere all'Ue più flessibilità. E sulla giustizia: molte ombre, ma niente polemiche

Dalla prossima settimana si tornerà al via vai di Palazzo Grazioli, con gli ambasciatori di sempre e i soliti big di Forza Italia ad entrare ed uscire dalla residenza romana di Silvio Berlusconi. E solo allora – quando i testi dei decreti legge che devono riformare la giustizia e «sbloccare» l'Italia saranno finalmente nero su bianco – sarà più chiaro l'approccio dell'ex premier che, pur restando perplesso rispetto a quanto emerso fino ad ora, ha deciso di prendere tempo e aspettare le carte. D'altra parte, ancora ieri sera i tecnici stavano limando i testi dei decreti, alle prese con le tante norme approvate con l'espressione «salvo intese» perché ancora sono da verificare le coperture da parte della Ragioneria.

Per il momento, dunque, l'ordine di scuderia è di limitarsi alle critiche «senza attacchi personali a Matteo Renzi», in attesa di capire quali siano davvero i provvedimenti e pronti a modificarli in Parlamento. Ecco perché il leader di Forza Italia ha dedicato parte della domenica a spulciare le prime bozze dello Sblocca Italia arrivate sulla scrivania di Arcore. Con un approccio che continua ad essere piuttosto critico, convinto com'è l'ex premier che i provvedimenti in questione non siano in grado di dare al Paese quello choc di cui ha bisogno. Sono misure che, nelle sue telefonate private, Berlusconi definisce «scarse» e che «non metteranno l'Italia in condizione di chiedere in Europa quella flessibilità di cui ha bisogno». Un punto centrale, perché senza un allentamento dei vincoli europei (o, almeno, una loro diversa interpretazione) difficilmente l'Italia riuscirà ad uscire dalla fase di deflazione in cui è entrata.

Tutti ragionamenti che il leader di Forza Italia condivide anche con alcuni esponenti delle categorie che concordano nelle perplessità sullo Sblocca Italia. D'altra parte, non ha torto Renato Brunetta quando sottolinea come tutta la stampa italiana abbia criticato le scelte fatte dal governo. «Napoletano sul Sole , Di Vico sul Corriere della Sera , Ricolfi su La Stampa , Boeri su Repubblica ... tutti, più o meno, gufi?», ironizza il capogruppo di Forza Italia alla Camera. Mentre la vicepresidente dei deputati azzurri Mariastella Gelmini considera lo Sblocca Italia troppo focalizzato sul Sud a cui sono destinati la quasi totalità dei fondi (il governatore del Veneto Luca Zaia è arrivato a definirlo «Sblocca Sud»). Molto critico anche Daniele Capezzone, che ormai da mesi martella senza sosta sulla politica economica del governo. «Il Consiglio dei ministri di venerdì – dice – mostra plasticamente la distanza tra la modestia dell'azione reale di governo e l'ordine di grandezza che invece sarebbe necessario per fronteggiare la crisi». Secondo il presidente della commissione Finanze della Camera, insomma, mentre «il gelato si squaglia il premier gioca nella sua playstation personale di annunci, sorrisi, battute». «Oltre i proclami non c'è nulla e Renzi si sta sgonfiando come un pallone», chiosa il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.

Enormi perplessità, dunque. Ma almeno per il momento la linea tracciata da Berlusconi è quella di «continuare sulla via della responsabilità». Vorrà dire, è il senso dei suoi ragionamenti, che «in Parlamento faremo il possibile per migliorare i provvedimenti». Non solo quelli economici, ma anche quelli in materia di giustizia. Anche su questo fronte secondo l'ex premier ci sono «molte ombre» ma il leader di Forza Italia non vuole aprire fronti polemici per evitare di dare al governo qualsivoglia pretesto.

Sul fronte interno, intanto, mentre in vista delle Regionali in Calabria (autunno) sono a rischio le Primarie di coalizione, per le elezioni in Puglia (primavera) Raffaele Fitto ha già

messo in moto la macchina che porterà a designare il candidato proprio attraverso la consultazione della base. Il primo appuntamento è in programma martedì prossimo a Monopoli, con l'ex ministro e tutti i quadri regionali.

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