Il risiko dei Monopòli e la guerra delle poltrone

Renzi alle prese con la scelta del successore di Magistro. Giochi e scommesse valgono decine di miliardi: in pole Volpe

Il risiko dei Monopòli e la guerra delle poltrone

Chi tocca i giochi muore. Dopo l'improvviso addio dai Monopoli di Luigi Magistro chiamato da Raffaele Cantone al Mose di Venezia, è guerra sull'ambita poltrona che consente di gestire i due più grandi business per le disastrate casse dello Stato, i proventi da tabacchi e gioco legale che valgono decine di miliardi di euro l'anno.

Il governo Renzi ha inserito in Finanziaria un aumento di 4 punti sul livello di ritenute delle Vlt (Video lottery terminal, i vecchi videopoker ndr ) dando un chiaro segnale a concessionari, sinistra cattolica e M5S: i margini infiniti di guadagno del gioco sono finiti, i risparmi delle famiglie vanno tutelati dalla dilagante ludopatia. Il pressing su ministero dell'Economia, Dogane e Palazzo Chigi è fortissimo. I grandi concessionari si muovono attraverso Vieri Ceriani, l'uomo Pd messo da Pier Carlo Padoan a gestire la delega ai giochi e Giuseppe Peleggi, direttore delle Dogane: i due vorrebbero accelerare la nomina del consigliere Italo Volpe, per oltre dieci anni distaccato alla corte di Vincenzo Fortunato e Giulio Tremonti e passato alle cronache durante l'estate per il famoso emendamento a suo favore detto «salva Volpe».

Volpe è però inviso al ministro Marianna Madia, che non gradisce tremontiani (peraltro Volpe a norma di legge potrebbe avere il posto solo ad interim ) ma anche gli altri due candidati interni (Fabio Carducci, attuale capo dell'accertamento, e l'ex Gdf Roberto Fanelli, responsabile dei tabacchi) sembrano non avere il giusto appoggio dei concessionari. La partita è complessa: in Finanziaria il governo alla disperata ricerca di soldi inserirà - dopo dieci anni - il bando del Lotto: una concessione da 600 milioni con un aggio del 6% che interessa Lottomatica e Sisal. Il Mef vuole modificare il famoso miliardo di maggiori entrate grazie all'aumento del prelievo erariale unico sui videoterminali (Preu) sostituendolo con un una tantum da 400 milioni. Ma la battaglia tra grandi concessionari, enti locali e gestori passa anche per l'annoso problema delle competenze in materia di gioco tra Comuni, Regione e Stato e per il controverso passaggio di consegne tutto Pd della delega su monopoli e giochi dal sottosegretario Pier Paolo Baretta alla Paola De Micheli, accusata dalle onlus cattoliche di aver ricevuto sponsorizzazioni al pensatoio Vedrò dai grandi concessionari.

Le pressioni del Mef su Volpe non piacciono a Renzi e al suo potente consigliere, l'ex Mckinsey Yoram Gutgeld.

Le due big Lottomatica e Sisal, sulla quale la Procura di Milano indaga per il caso Bpm, sono al lavoro per il bando Lotto, ma per molti addetti ai lavori dovranno fare i conti con una nomina renziana a sorpresa, come quella al Demanio del renziano Roberto Reggi, ex sindaco Pd di Piacenza. Il prossimo 17 dicembre si saprà se Renzi e Madia lasceranno che Padoan, Ceriani e i grandi concessionari decideranno sulla partita nominando Volpe.

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