Politica

La rivolta degli studenti contro l'asterisco "fluido"

Alta tensione dopo l'aggressione al militante di destra che distribuiva volantini anti "schwa"

La rivolta degli studenti contro l'asterisco "fluido"

Ci sarebbe poco da aggiungere alla sintesi titolistica che ha fatto ieri Dagospia: «Menato per le menate del politicamente corretto».

Al centro della vicenda, sempre lui: il prestigioso liceo classico Cavour di Torino, tanto politicamente corretto da far ribaltare nella torba il conte Camillo Benso che seguita a chiedersi cosa abbia fatto di male per vedersi intestato un istituto tanto «avanti» negli usi e nei costumi; compresi quelli ortografici, sintattici e grammaticali. Il tutto condito dalla tipica spocchia «progressista» abituata a virare (oggi come ieri) su comportamenti violenti.

Proprio come accaduto giorni fa davanti al Cavour, dove sono volati i cazzotti. Col brillante risultato di far perdere all'espressione «passare dalle parole ai fatti» ogni connotazione metaforica, regalandole invece una sfumatura decisamente più aggressiva.

A pagarne le conseguenze è stato giorni fa uno studente che davanti al liceo Cavour di Torino stava distribuendo volantini «contro l'uso dell'asterisco nelle comunicazioni scolastiche per rendere il genere fluido». Il poveretto che si è «beccato un pugno in faccia» è «un militante di Azione Studentesca, gruppo vicina a Fratelli d'Italia», mentre il picchiatore appartiene alla sponda politica opposta: cioè quella di sinistra che fa capo ai membri del Kollettivo Studenti Autorganizzati («autorganizzati» pure nel suonarle a chi la pensa diversamente da loro). Risultato: ora tra gli studenti del Cavour, già divisi sull'uso dello schwa, gli animi sono tesissimi e anche il corpo docente è perplesso. Qualcuno parla espressamente di «sciocchezza». Dal preside, silenzio. Il giovane finito ko stava volantinando contro la tragicomica decisione dell'istituto di «utilizzare l'asterisco nelle comunicazioni rendendo così il genere fluido».

Una disposizione che si commenta da sola, ma su cui due leader di partito del calibro di Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno espresso il proprio dissenso, contribuendo forse a rendere la vicenda ancor più fantozziana.

Ma, alla luce degli ultimi sviluppi, la commedia assume ora una coloritura tra il giallo e il noir. Il militante di destra (alias, Azione Studentesca) è stato avvicinato da un coetaneo di sinistra (alias, Kollettivo Studenti Autorganizzati) che gli ha chiesto di vedere un volantino. Poi ha colpito l'avversario al volto con un pugno»; nota a margine: l'aggressore è scappato e contro di lui non è stata presentata denuncia. Nei giorni precedenti, altri studenti di destra (alias Blocco Studentesco) avevano protestato pacificamente contro la decisione del Cavour, appendendo davanti alla scuola uno striscione con scritto: «L'asterisco è bruttura: che uccide l'italiano e la cultura». Slogan dalla rima non certo baciata, ma dal senso chiaro.

La settimana scorsa il comunicato del «Cavour» era stato ripreso da tutti i media: «Da parte nostra nessuna rivoluzione linguistica, ma un decisivo passo avanti nelle questioni di genere e del concetto "fluido" nelle comunicazioni interne, esterne, individuali o collettive. Non utilizzeremo più sostantivi e aggettivi connotativi sessualmente, ma l'asterisco. Studente diventerà student* e iscritti sarà iscritt*, solo per fare alcuni esempi».

Una prosa che dimostra come non sarà certo un asterisco (alias, schwa) a sconfiggere il burocratese. L'inossidabile circolare scolastica vince su tutto.

Sempre.

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