Rula unica donna ospite e la nemesi del buonismo
15 Maggio 2021 - 17:00Beh geniale. Invece che una, nessuna. Sarebbe dovuta presentarsi se non altro per evitare questo.

Beh geniale. Invece che una, nessuna. Sarebbe dovuta presentarsi se non altro per evitare questo. Ma forse non aveva voglia di parlare del conflitto Israelo-palestinese. O forse davvero per Rula Jebreal, a questo punto, è iniziato un doloroso momento di revisionismo politico. Della sinistra e del femminismo che la sinistra è incapace di garantire. Solo poche settimane fa aveva ammesso che il suo partito di riferimento, per le donne, aveva fatto perfino meno di Silvio Berlusconi. Considerato da lei e da «quelli come lei», un gradino sotto a Belzebù. Come dire, sul tema sono talmente incapaci, da far sembrare il peggio un fulgido esempio del rispetto di genere. Ieri ha addirittura declinato l'invito a un consesso illuminato quale «Propaganda Live», su La7, perché sarebbe stata l'unica ospite donna della serata e lei «come scelta professionale, non partecipa a nessun evento che non implementa la parità e l'inclusione». Michele Serra, Elio, Caparezza, Colapesce e Dimartino, Valerio Aprea, Fabio Celenza, Claudio Morici, Memo Remigi, il maestro Enrico Melozzi e appunto lei, Rula Jebreal. Se solo ci fosse andata. Invece niente. Forfait e zero quote rosa. Scelta polemica, effetto curioso. Anche per Andrea Salerno, il direttore della rete, che fino all'ultimo, ha sperato in un tardivo ripensamento e nel fatto che l'inutile polemica rientrasse visto che, come sempre, nel parterre del programma, tra gli altri, erano previste Costanze Reuscher, Francesca Schianchi. Ma si sa. Rula è intransigente e «Le mie parole al Festival di Sanremo e il mio impegno per la parità e l'inclusione sono principi morali che guidano la mia vita. Non solo parole, sono scelte! La sottorappresentazione femminile nei media italiani è parte centrale del problema». Così, questa moderna Giovanna d'Arco del femminismo, musulmana e laica, ha scelto di lasciare la sedia vuota, piuttosto che essere l'unica parentesi rosa in un programma inaspettatamente machista. Una fitta per lei. Politicamente così centrata e concentrata e sempre, irrimediabilmente dalla parte giusta del mondo. E invece... Tutto da rifare, tutto da buttare. I buoni non sono poi così buoni, i cattivi non sono più così cattivi. La storia si prende strane confidenze con le sue «vittime». Rula ne è un esempio. Ora che la sinistra non le assomiglia quanto vorrebbe e che la destra non ha alcun bisogno del suo pentimento.