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Rula unica donna ospite e la nemesi del buonismo

Beh geniale. Invece che una, nessuna. Sarebbe dovuta presentarsi se non altro per evitare questo.

Rula unica donna ospite e la nemesi del buonismo

Beh geniale. Invece che una, nessuna. Sarebbe dovuta presentarsi se non altro per evitare questo. Ma forse non aveva voglia di parlare del conflitto Israelo-palestinese. O forse davvero per Rula Jebreal, a questo punto, è iniziato un doloroso momento di revisionismo politico. Della sinistra e del femminismo che la sinistra è incapace di garantire. Solo poche settimane fa aveva ammesso che il suo partito di riferimento, per le donne, aveva fatto perfino meno di Silvio Berlusconi. Considerato da lei e da «quelli come lei», un gradino sotto a Belzebù. Come dire, sul tema sono talmente incapaci, da far sembrare il peggio un fulgido esempio del rispetto di genere. Ieri ha addirittura declinato l'invito a un consesso illuminato quale «Propaganda Live», su La7, perché sarebbe stata l'unica ospite donna della serata e lei «come scelta professionale, non partecipa a nessun evento che non implementa la parità e l'inclusione». Michele Serra, Elio, Caparezza, Colapesce e Dimartino, Valerio Aprea, Fabio Celenza, Claudio Morici, Memo Remigi, il maestro Enrico Melozzi e appunto lei, Rula Jebreal. Se solo ci fosse andata. Invece niente. Forfait e zero quote rosa. Scelta polemica, effetto curioso. Anche per Andrea Salerno, il direttore della rete, che fino all'ultimo, ha sperato in un tardivo ripensamento e nel fatto che l'inutile polemica rientrasse visto che, come sempre, nel parterre del programma, tra gli altri, erano previste Costanze Reuscher, Francesca Schianchi. Ma si sa. Rula è intransigente e «Le mie parole al Festival di Sanremo e il mio impegno per la parità e l'inclusione sono principi morali che guidano la mia vita. Non solo parole, sono scelte! La sottorappresentazione femminile nei media italiani è parte centrale del problema». Così, questa moderna Giovanna d'Arco del femminismo, musulmana e laica, ha scelto di lasciare la sedia vuota, piuttosto che essere l'unica parentesi rosa in un programma inaspettatamente machista. Una fitta per lei. Politicamente così centrata e concentrata e sempre, irrimediabilmente dalla parte giusta del mondo. E invece... Tutto da rifare, tutto da buttare. I buoni non sono poi così buoni, i cattivi non sono più così cattivi. La storia si prende strane confidenze con le sue «vittime». Rula ne è un esempio.

Ora che la sinistra non le assomiglia quanto vorrebbe e che la destra non ha alcun bisogno del suo pentimento.

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