Guerra in Ucraina

Per la Russia l'ex rabbino è un "agente straniero"

Per la Russia di Vladimir Putin l'ex rabbino capo di Mosca Pinchas Goldschmidt è "un agente straniero"

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Per la Russia di Vladimir Putin l'ex rabbino capo di Mosca Pinchas Goldschmidt è «un agente straniero». A distanza di un anno dalla sua partenza dal paese in opposizione all'invasione dell'Ucraina, Goldschmidt venerdì scorso è stato inserito dal ministero della giustizia nella lista degli indesiderati in quanto - secondo l'agenzia Interfax, citata dai media israeliani - avrebbe disseminato «informazioni false sulle decisioni prese dalle autorità russe e le loro politiche». E per la sua opposizione «alla operazione militare speciale in Ucraina», come la Russia definisce l'intervento contro Kiev. Goldschimdt - nato a Zurigo in Svizzera 60 anni fa, fatto cittadino russo nel 2010 per volontà di Dmitry Medvedev e per 30 anni rabbino capo della città - non ha mai nascosto le proprie posizioni fin dall'inizio del conflitto. Più volte ha espresso critiche all'operato di Mosca e invitato gli ebrei a lasciare il Paese nel timore che sarebbero potuti diventare dei capri espiatori per via delle difficoltà causate dalla guerra. In un'intervista al Guardian nel dicembre del 2022 motivò il suo rifiuto di appoggiare la guerra, cosa che lo spinse a lasciare l'incarico pochi mesi dopo. «È stata fatta pressione sui leader della comunità - spiegò allora - per sostenere il conflitto. Mi sono dimesso perché continuare ad essere rabbino capo di Mosca avrebbe costituito un problema per la comunità stessa a causa delle misure repressive imposte ai dissidenti». La mossa attuale del ministero della giustizia non ha tuttavia cambiato la sua posizione.

«Sono orgoglioso - ha detto citato dai media Goldschmidt, che dal 2011 è capo della Conferenza dei rabbini europei - di essere dalla parte giusta della storia e di raggiungere una lista di gente che è contro questa terribile guerra costata la vita a centinaia di migliaia di persone».

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