
Putin si domanda "La Nato? Neppure loro credono che li attaccheremo", poi dedica un endorsement a Trump, "ha ragione quando afferma che se fosse stato presidente degli Usa nel 2022 non ci sarebbe stata la guerra". Ma soprattutto, ed è questo il vero colpo a sorpresa, apre a Zelensky, "sono pronto a incontrarlo, ma solo nella fase finale dei negoziati per porre fine al conflitto". È lo zar che non ti aspetti, parecchio distante dall'uomo che avrebbe voluto soggiogare l'Ucraina nello spazio di poche settimane. Il cambio di strategia, o forse il bluff, potrebbe essere stato dettato da motivazioni economiche. Putin ufficialmente considera le sanzioni occidentali "poco più di un solletico", in realtà la Russia sta vivendo una fase di recessione. L'ha dichiarato il ministro dell'Economia Maxim Reshetnikov, in occasione della conferenza economica di San Pietroburgo. È la prima volta che un funzionario rivela pubblicamente che l'economia di guerra del Paese sta rallentando, a poco più di tre anni dall'Operazione speciale. "I numeri mostrano che l'economia si sta raffreddando - ha detto Reshetnikov - a giudicare dal sentimento delle imprese al momento siamo praticamente già sull'orlo di una recessione". Senza dimenticare che Zelensky ha incontro la presidente della Banca centrale europea Lagarde per discutere le prospettive di utilizzo dei beni russi congelati per le esigenze di Kiev.
Mai come in questo momento comunque Putin e Zelensky sembrano così vicini, anche se dal Cremlino si domandano chi firmerà eventuali accordi, mettendo in dubbio la legittimità del presidente ucraino. Il consigliere presidenziale Podolyak non crede alle parole di Putin e sottolinea che "sono trascorsi 100 giorni da quando abbiamo accettato senza condizioni la proposta di cessate il fuoco, ma i russi continuano a bombardare".
Prima di Zelensky però lo zar di Mosca vuole incontrare Trump per discutere il futuro di Kiev, anche se i tempi, per via del conflitto tra Israele ed Iran, si stanno dilatando. Il portavoce Peskov riferisce "che non sarà possibile eliminare i problemi da un giorno all'altro. Ma sono ben consapevoli che tale incontro è necessario". Per il momento funziona solo lo scambio di prigionieri, ieri l'ultimo round. Video e fotografie pubblicate dai media dei due Paesi mostrano immagini dei soldati avvolti nelle rispettive bandiere nazionali. La maggior parte era prigioniera sin dai primi mesi dell'invasione russa.
Nel 1.212° giorno di scontri Mosca ha rivendicato la presa di Novomykolaivka, a ridosso del confine tra le regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk.
Azione che potrebbe facilitare l'invasione massiccia dell'oblast di Zaporizhzhia, dove la sicurezza della centrale nucleare non può essere garantita, anche se la linea di contatto venisse spostata di 30 chilometri, dicono gli analisti. Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con 104 droni, 88 sono stati abbattuti. Una prima parte di personale della Corea del Nord si troverebbe già in Russia per l'addestramento alla produzione di droni anti-Kiev.