Coronavirus

"Il rischio maggiore? I trasporti". Ora Sala è con le spalle al muro

Intervistata dall'Huffington Post, l'assessore all'Istruzione Melania Rizzoli si dichiara d'accordo con il ministro Azzolina: "Il problema sono i trasporti, nelle ore di punta sono pieni. Aumento casi riguarda soprattutto Milano e zone limitrofe"

"Il rischio maggiore? I trasporti". Ora Sala è con le spalle al muro

Con l'impennata di contagi da Covid-19, la Lombardia è purtroppo tornata ad essere sorvegliata speciale a causa dei numerosi soggetti risultati positivi al virus, soprattutto a Milano e nelle zone limitrofe. Intervistata da Huffington post, la dottoressa ed assessore lombardo all'Istruzione Melania Rizzoli ha spiegato che le autorità stanno monitorando la situazione, e che al momento non vi è alcuna criticità. A interessare particolarmente la rappresentante della giunta di Attilio Fontana sono ora i trasporti, che ancora oggi non garantiscono il giusto distanziamento fra i cittadini e costituiscono un pericolo.

Un intervento che sembra proprio diretto al sindaco di Milano Beppe Sala. "Una delle poche cose su cui sono d’accordo con la ministra Lucia Azzolina è che i rischi forti non vengono dalle scuole. Il problema sono i trasporti: treni locali, autobus, metro. Chi sta più di quindici minuti a contatto con un positivo rischia di contagiarsi anche se entrambi indossano le mascherine. E oggi i mezzi pubblici nelle ore di punta sono piuttosto pieni", dice infatti la Rizzoli, particolarmente preoccupata per il capoluogo della Lombardia. "Nell’ultima settimana abbiamo superato i mille casi. L’aumento riguarda soprattutto Milano e zone limitrofe. Ma nessuno fa un numero di tamponi così alto come noi: oscilliamo tra 25mila e 35mila al giorno", spiega la dottoressa. "I rischi maggiori non vengono dalla scuola bensì da trasporti e movida. Tuttavia, i lombardi sono responsabili".

Oltre ai trasporti, a costituire un importante rischio di contagio sono anche i comportamenti sociali. "Bisogna evitare i raggruppamenti dei giovani che oggi si vedono per bere una birra fuori dai locali o per fare un passaggio ai Navigli", dichiara l'assessore, mostrando pertanto di essere a favore delle ultime direttive del governo per contrastare la diffusione del Covid."Le regole contro la pandemia sono tre e molto semplici: evitare gli assembramenti, indossare la mascherina – quella chirurgica riduce i contagi del 56% - e curare l’igiene. Mi sembra che siamo diventati tutti più bravi. In Lombardia non vediamo più le polmoniti gravi dei mesi scorsi bensì sintomi più sfumati e molti asintomatici".

Intanto, fra poche settimane, comincerà anche la campagna per la vaccinazione anti-influenzale, argomento che nei giorni scorsi è divenuto un terreno di battaglia su cui si sono scontrati il primo cittadino di Milano Beppe Sala e l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera. La Rizzoli è sicura che le dosi ci saranno. "Abbiamo acquistato dosi per la copertura totale delle categorie a rischio, compresi operatori sanitari, Rsa e forze dell’ordine. Il surplus sarà distribuito alle farmacie", spiega. "Ma vorrei precisare che il compito di rifornire le farmacie spetta al ministero della Salute e non alle Regioni. Poi, la campagna vaccinale inizierà a metà novembre perché il vaccino immunizza per tre mesi ed è bene che copra l’inverno".

La situazione sanitaria in Lombardia, in ogni caso, è molto diversa rispetto a mesi fa. Nelle terapie intensive si trovano attualmente "44 pazienti, non tutti intubati, a fronte delle migliaia di marzo scorso. E i posti letto sono passati da 696 a 1800". Ad avanzare, invece, sembra essere la crisi economica provocata dal Covid e dal conseguente lockdown: "Abbiamo circa 100mila contratti di lavoro che non sono stati rinnovati. Oggi gli effetti peggiori del lockdown ancora non si vedono per l’assistenzialismo del governo, ma quando queste misure si interromperanno prevediamo una voragine di disoccupazione.

Nella prossima giunta presenterò un piano per ricollocare i lavoratori rimasti disoccupati".

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