Coronavirus

Salgono i casi ma Aifa frena sulla quarta dose "Per ora non va fatta nemmeno agli anziani"

Garattini: "Prima intercettiamo chi deve ancora ricevere il terzo vaccino"

Salgono i casi ma Aifa frena sulla quarta dose "Per ora non va fatta nemmeno agli anziani"

L'effetto della terza dose anti Covid comincia ad esaurirsi e il ministero della salute sta valutando se sdoganare il quarto giro di vaccini solo tra gli anziani delle Rsa o tra più categorie di over 70. Aifa ieri ha dato inizio agli approfondimenti. «Considerato il complesso dei dati disponibili - spiega una nota della commissione tecnico scientifica dell'agenzia del farmaco - Aifa ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia. La Cts ha ribadito che è essenziale il completamento del ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata».

Una precauzione appoggiata dalla comunità scientifica anche in questo momento in cui i contagi stanno nuovamente aumentando (ieri 81.811 e l'altro ieri 76.260) mettendo a rischio soprattutto le persone più fragili. «Credo che sia meglio aspettare di finire con il ciclo di vaccinazione e con il booster prima di procedere con la quarta dose - sostiene il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri - Ci sono tanti che ancora non hanno fatto la terza dose del vaccino anti-Covid. Aspettiamo perché la primavera e l'estate influenzeranno la curva epidemiologica e immunizziamo prima chi ha ancora una o due dosi». «Si può pensare ad estendere ai grandi anziani, ovvero gli over 80, la quarta dose del vaccino anti Covid - è la posizione di Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano - Ma sarebbe comunque opportuno conoscere la loro risposta anticorpale prima di procedere a una nuova dose vaccinale: per alcuni potrebbe essere anche inutile, per altri importante ed opportuno. Con le attuali evidenze, dunque, bisognerebbe valutare caso per caso». I fragili vanno protetti (ora) ma non si esclude un nuovo richiamo collettivo in autunno. «È più che probabile - sostiene il virologo Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia - che il prossimo autunno dovremmo fare un richiamo vaccinale, spero con vaccini diversi, viste le molte novità che si stanno sviluppando. Verosimilmente saremo attrezzati con un vaccino in grado di dare una protezione più ampia anche per le varianti». Sicuramente un'ulteriore dose vaccinale riattiva il sistema immunitario, quindi aumenta gli anticorpi. «Ma questo incremento in una persona sana - spiega Maga - senza particolari problemi e con un sistema immunitario che funziona, non conferisce un vantaggio aggiuntivo, rispetto soprattutto al rischio di contagio per Omicron e Omicron 2, tale da giustificare ulteriormente un richiamo per tutti.

Viceversa, nelle persone con un sistema immunitario debole, la dose di richiamo è giustificabile».

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