Matteo Salvini tira dritto. Il ministro degli Interni non molla la presa e ribadisce la sua posizione sulla Sea Watch nel corso di un comizio all'Aquila. Il tiolare del Viminale ha le idee chiare: "Fino a quando sono ministro dell'Interno io i porti italiani per i trafficanti di esseri umani sono chiusi: non sbarca nessuno, in Italia si arriva chiedendo permesso e per favore e dicendo grazie". Una risposta secca che lascia poco spazio alle interpretazioni. Eppure il vicepremier, Luigi Di Maio, insiste sulla linea delle porte aperte ai migranti: "I migranti che sono su quelle imbarcazioni sbarcheranno a Malta. Noi Italia abbiamo dato la disponibilità a ricevere bambini e mamme, in tutto 10 persone delle 50 presenti sulle imbarcazioni. Se Malta non li fa sbarcare noi non possiamo neanche prendere loro. Io chiedo all’Unione Europea di dare l’input a Malta di farli sbarcare. Finirà che l’Italia - prosegue Di Maio - darà una grande lezione a tutta l’Europa perchè siamo un grande popolo, ma buoni sì e fessi no. Ci aspettiamo che loro facciano la loro parte e noi la nostra".
Il ministro dello Sviluppo Economico dunque insiste e segue la linea che ha già condiviso con il premier Conte provando a mettere all'angolo Salvini. Ma il duello sulla Sea Watch potrebbe durare ancora a lungo. Salvini infatti in Abruzzo non fa passi indietro e avverte la Cei: "Mi spiace se qualcuno da parte del Vaticano, oggi ho visto che la Cei ha invitato ad accogliere: abbiamo già accolto abbastanza, adesso dobbiamo occuparci e preoccuparci degli italiani". Insomma adesso il Viminale gioca una partita tutta in solitaria.
I Cinque Stelle stanno prvando a smarcarsi dalla linea del Carroccio mettendo in conto eventuali ripercussioni sulla tenuta dell'esecutivo. Ma a giudicare dai toni usati di Salvini, i porti italiani resteranno chiusi. Ancora a lungo...
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