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Salvini sbotta in tv: "Altri giorni dal Colle? Non sarò educato..."

Intervistato da Quarta Repubblica il leader della Lega attacca: "Se hanno i numeri domani lavoriamo, se non ce li hanno vanno a casa". Palamara? "Sì a commissione d'inchiesta"

Salvini sbotta in tv: "Altri giorni dal Colle? Non sarò educato..."

Mancano ormai poche ore al termine del mandato esplorativo concesso al presidente della Camera Roberto Fico dal capo dello Stato Sergio Mattarella, eppure sul fronte governo giallo-rosso non arrivano ancora segnali di ricongiumento. Malgrado il fortissimo desiderio di restare inchiodati alla poltrona ed il terrore sacro delle urne, al momento la tensione resta altissima e non si trova un'intesa, soprattutto fra grillini e renziani. Ospite a Quarta Repubblica, trasmissione in onda su Retequattro, il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce la propria posizione: l'unica cura per risolvere questa crisi è tornare al voto.

"La via maestra è impegnare due mesi per il voto per non rompere le scatole agli italiani per i prossimi anni. Andranno avanti altri giorni con le trattative perché non si sono messi d'accordo su chi fa il ministro, non si sono messi ancora d'accordo sulle poltrone, e questo sarebbe una cosa vergognosa, una perdita di tempo. Noi abbiamo provato a dialogare in tutti i modi, la vita va avanti, c'è un'epidemia in corso. Se andiamo alle elezioni poi abbiamo un Parlamento che lavora per cinque anni", ha ribadito con sicurezza l'ex vicepremier. "Se domani vanno al Quirinale e vengono concessi loro altri cinque, sei giorni, non avrei modo di commentare in maniera educata".

Fornire altro tempo ai partiti che compongono l'attuale sconclusionata e litigiosa maggioranza sarebbe davvero il colmo. Il Paese, con tutti i problemi che affliggono i cittadini, non può restare ancora per molto in questa situazione di stallo. Eppure "in Senato e alla Camera ci sono parlamentari Vinavil incollati alla poltrona. Noi per coerenza abbiamo lasciato sette ministeri", ha chiosato Salvini. E ancora: "Sono seduti intorno a un tavolo a trattare gli stessi che hanno bloccato il Paese per un mese, le emergenze ci sono ma non si sta facendo attività parlamentare perché c'è Fico che incontra la Boschi, c'è Renzi che litiga con Conte".

Da qui l'appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Non permetta che passino altre ore perse. Ogni giornata persa è un'azienda che chiude. Se hanno i numeri domani lavoriamo, se non ce li hanno vanno a casa. Basta, ed entro Pasqua c'è un nuovo Parlamento". Quanto alla scelta fra Conte ter o un nuovo governo a guida Draghi (nome ultimamente tornato in auge), l'ex ministro dell'Interno è categorico:"Io sceglierei gli italiani. Hanno litigato fino alla settimana scorsa non penso che si rimettono insieme. Un governo tutto insieme? Ma per fare cose? Non ci si può mettere tutti insieme solo per tirare a campare".

E per quanto riguarda il lavoro del presidente Fico? "Non puoi fare il giovane esploratore a raccattare i ministri nel bosco. È davvero imbarazzante...", ha commentato impietosamente il leader del Carroccio."Io ho fatto il giovane esploratore nei boschi, ma avevo 12 anni". Se poi alla fine questi fantomatici numeri verranno fuori, ha sentenziato, Conte e Renzi perderanno di conseguenza la faccia. Giudizio durissimo anche nei confronti del ministero della Salute, attualmente impegnato a gestire l'emergenza Covid: "Il ministero della Salute è retto da un partito, guidato dagli ultimi dalemiani e bersaniani".

Nel corso dell'intervista, il leader della Lega ha anche toccato il caso Palamara, dichiarandosi favorevole ad una commissione d'inchiesta: "La riforma della giustizia va fatta! La riforma della giustizia non va fatta per Salvini o Berlusconi, va fatta per gli italiani! Vi par normale quello che ha denunciato Palamara? Non c'è un'inchiesta, non c'è sdegno. Si assegnavano Procure in base a simpatie politiche ma poi si indaga Salvini perché 'ci sta sulle palle'.

Urge riforma della giustizia".

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