La stoccata a Salvini spiazza tutti i leghisti. Ma lui: 'Ue si può criticare'

Il leader della Lega tiene a precisare l'atteggiamento dell'Italia nei confronti dell'Ue: "È casa nostra, ma non è quella dell'austerità e dei vincoli al bilancio"

La stoccata a Salvini spiazza tutti i leghisti. Ma lui: 'Ue si può criticare'

"Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’Euro. Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine". Così Mario Draghi ha voluto chiarire una volta per tutte la connotazione che assumerà il nascente esecutivo, dopo che Matteo Salvini aveva dichiarato che "di irreversibile c'è solo la morte". Parole evidentemente non andate giù al presidente del Consiglio, che nel corso del suo intervento al Senato ha sottolineato con orgoglio il "solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea". L'ex numero uno della Banca centrale europea nel discorso a Palazzo Madama non ha fatto mancare una serie di stoccate, indirizzate a leader politici e ministri per annunciare implicitamente un cambio di passo rispetto all'epoca targata Giuseppe Conte.

Dalla Lega non si aspettavano una frecciatina del genere. L'ex ministro dell'Interno ha incassato il colpo: nella dichiarazione di voto ha glissato sul passaggio europeista del premier e ha deciso di non andare all'attacco. Ha voluto comunque sottolineare che l'atteggiamento dell'Italia nei confronti dell'Unione europea dovrà essere sempre vigile: "L’Europa è casa nostra, ma non è quella dell’austerità e dei vincoli al bilancio". E ha usato un escamotage comunicativo per elencare le criticità addossate all'Ue: "Se l’Europa garantisce salute e lavoro, viva l’Europa. Se impone disoccupazione e chiusure e sbaglia a ordinare i vaccini, criticarla e cambiarla non è un diritto ma un dovere di ogni cittadino di questo Paese".

"Draghi ha sempre ragione"

Nella mattinata di ieri il leader del Carroccio ha appreso con soddisfazione i pilastri su cui si baserà l'esecutivo guidato da Draghi. "Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome di efficienza, trasparenza e cambiamento. La Lega c’è!", ha scritto sui propri profili social. E ai cronisti si è limitato a dire che "Draghi ha sempre ragione".

Salvini ha puntato l'attenzione soprattutto sui temi chiave della Lega.

Quanto all'immigrazione ha affermato che un governo con la Lega, presieduto "da una persona seria come Draghi", non può in alcun modo "continuare ad avere l’Italia come punto di approdo e di non ripartenza". Il presidente del Consiglio nel suo discorso aveva sottolineato la necessità di una politica europea di rimpatri e di un "equilibrio tra responsabilità dei Paesi di primo ingresso e solidarietà effettiva".

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