Cronaca nera

Saman identificata dai denti. "Il suo collo era fratturato"

La 18enne riconosciuta da un'anomalia della bocca. Da stabilire se la lesione sia avvenuta pre o post mortem

Saman identificata dai denti. "Il suo collo era fratturato"

È di Saman Abbas il cadavere ritrovato il 18 novembre 2022 in un casolare abbandonato nelle campagne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, a pochi chilometri dalla casa dove la 18enne pakistana scomparsa nell'aprile del 2021 viveva con la famiglia. Famiglia che non riusciva a rassegnarsi al desiderio della giovane di vivere all'occidentale, al punto da ucciderla per aver rifiutato un matrimonio combinato. Per questo i genitori, lo zio e due cugini sono sotto processo.

Saman è stata identificata da un'anomalia dentaria, grazie a foto e video. È stato l'avvocato Barbara Iannucelli, che assiste l'associazione Penelope, parte civile nel dibattimento che prenderà il via il prossimo 10 febbraio, a confermarlo. «L'osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post mortem», spiega il legale. Un tipo di frattura, nella parte anteriore del collo, che avvalorerebbe l'ipotesi di strangolamento. Ma serviranno altri approfondimenti, anche tossicologici e genetici, per chiarire le cause del decesso e soprattutto se la frattura è stata provocata prima o dopo il decesso. Verranno poi analizzati i vestiti per isolare eventuali tracce di dna di altri soggetti. A febbraio la Corte di Assise di Reggio Emilia nominerà i consulenti che dovranno effettuare gli accertamenti. «Noi, come associazione, ne siamo parte a tutti gli effetti. Per tutte le mamme che salutano i loro figli la mattina e non li vedono più per il resto della loro vita, siamo qui perché vorremmo essere la famiglia di Saman e cercare di fare giustizia per lei», dice l'avvocato Iannuccelli.

Sarebbe stato lo zio della ragazza, Danish Hasnain, ritenuto l'autore materiale dell'omicidio, alla fine di novembre, dopo mesi di ricerche a vuoto, ad indicare il casolare agli investigatori dal carcere di Reggio Emilia, dove è detenuto insieme ai due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti rintracciati nei mesi scorsi in Francia. Anche il padre della 18enne, Shabbar Abbas, è stato arrestato recentemente nel suo Paese, mentre la mamma, Nazia Shaheen, è l'unica ancora latitante.

Per i magistrati la ragazza sarebbe stata assassinata perché rifiutava di sposare un cugino in patria e voleva andarsene di casa. Un delitto d'onore, dunque, ai danni di una giovane perfettamente integrata in Italia e desiderosa di vivere come le sue coetanee, che chiama in causa un'intera famiglia, avvolta nell'omertà. Durante le indagini il padre di Saman, intercettato mentre parlava al telefono con un parente in Italia nel giugno del 2021, ha praticamente confessato il delitto: «Io sono già morto, l'ho uccisa io, io l'ho uccisa per la mia dignità e il mio onore». L'intercettazione è agli atti del processo. Secondo un'informativa dei carabinieri, lo stesso parente interlocutore del padre della giovane avrebbe ricevuto anche alcune telefonate minacciose dall'uomo e «avrebbe giurato a Shabbar che non ne avrebbe parlato con nessuno». Lo scorso 12 novembre il padre di Saman è stato arrestato in Pakistan, ma la sua estradizione in Italia appare ancora incerta.

Saman era arrivata in Italia dal Pakistan nel 2016. Era stato il suo fidanzato italiano, che non ha mai voluto crederla morta, a denunciare la sua scomparsa. Già un anno prima che si perdessero le sue tracce, la ragazza si era rivolta ai servizi sociali per denunciare i genitori per maltrattamenti e induzione al matrimonio. Poi era rientrata a casa, tentando di riavere i suoi documenti. Tra gli atti del processo, anche il filmato della telecamera di sicurezza che ha registrato gli ultimi istanti di vita di Saman. Si vede la 18enne che esce di casa accompagnata dai genitori la notte della scomparsa. La madre e il padre rientrano poco dopo, senza di lei.

Mentre lo zio torna un'ora e mezzo più tardi.

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