
Un putiferio. E adesso l'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Nella tragicità di quanto avvenuto, perché il mio pensiero va alle vittime, i fatti mi stanno dando ragione - dice all'Adnkronos -. Ho denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema; ho cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l'ha fatta pagare". In effetti il mondo del cinema ha sempre trovato una sponda nella sinistra che ha agevolato sovvenzioni e aiuti a pioggia, anche per pellicole discutibili. Nel caso Kaufmann-Ford, persino "fantasma". "Decine di film finanziati e mai usciti, altri costati milioni di euro con ridicole presenze di spettatori in sala, registi e attori strapagati per flop enormi, un meccanismo perverso", dice Sangiuliano che conclude: "Il cinema non merita di essere terreno per predatori, di gente che si è arricchita con un grande spreco di risorse pubbliche".
Anche il presidente dei senatori di Fi Maurizio Gasparri punta il dito a sinistra: "Gli scandali, gli sprechi ci sono e gli esponenti del mondo dello spettacolo della sinistra sono i difensori di logiche sbagliate. Non dicano che non sapevano. Perché la loro polemica gratuita ed offensiva serve a coprire un regno dello spreco che trova in questa vicenda eclatante un episodio clamoroso".
Snocciola i numeri la sottosegretaria con delega al cinema, la leghista Lucia Borgonzoni: "Sul tax credit sono 185 accertamenti attivati per un totale di 347 milioni di euro e già 122 opere segnalate alla Guardia di Finanza". E ancora: "La tragedia di Villa Pamphili ha portato alla luce quanto da noi denunciato da tempo e che ha determinato importanti modifiche del tax credit". Anche la vice capogruppo di Fdi alla Camera Elisabetta Gardini s'indigna: "È la dimostrazione lampante di quanto fosse distorto e pericoloso il sistema di finanziamento automatico al cinema, fortemente voluto e difeso per anni dalla sinistra. Un sistema senza controlli reali, che ha aperto la strada a gravi sprechi, truffe e - come oggi scopriamo - persino a personaggi dall'identità torbida".
Ma la sinistra non ci sta e il Pd, con una nota, replica: "Basta scaricabarile. Basta sciacallaggi. Chi governa da tre anni non può continuare a dare la colpa ai governi precedenti. La direzione generale Cinema del Ministero parla di procedura regolare e conferma che sono già stati avviati controlli interni per accertare eventuali frodi".
E pure il M5S trema per la possibile stretta dei borsoni dei soldi
pubblici al cinema: "Questa vicenda non può e non deve essere utilizzata come pretesto per mettere a rischio strumenti essenziali quali il tax credit, pilastro fondamentale del sostegno all'industria audiovisiva italiana".