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Santelli sotto attacco, ma la riapertura l’ha voluta il Pd

Spunta il documento dei Democratici Progressisti che chiede alla Santelli di fare in fretta

Santelli sotto attacco, ma la riapertura l’ha voluta il Pd

Jole Santelli riapre la Calabria e il Pd si scatena. La neoeletta governatrice di Forza Italia è sotto attacco da ormai più di 24 ore. Da quando ha annunciato, attraverso un’ordinanza della regione, la riapertura anticipata, rispetto alle direttive del governo nazionale, di bar e ristoranti.

I calabresi potranno tornare a prendere un caffè al bar purché seduti all’area aperta e rispettando le dovute misure anti-contagio. Una decisione, che ha fatto discutere, mettendo su un braccio di ferro tra governo e regioni e innescando una battaglia tra enti locali. I sindaci calabresi hanno deciso di schierarsi in massa contro la presa di posizione della Santelli tenendo chiuse le attività di ristorazione all’interno dei propri comuni.

Il sindaco di sinistra della città di Paola, Roberto Perrotta, ha annunciato che, nel proprio comune, rimarranno in vigore le disposizioni del governo nazionale. Niente riapertura. “Quest’ordinanza è illegittima e illogica - ha dichiarato in una diretta Facebook il sindaco di Reggio Calabria del Partito Democratico, Giuseppe Falcomatà - è pericolosa perché dà l’idea del tana libera tutti. Non possiamo continuare a giocare su queste cose”.

Eppure a “giocare” per primo, questa volta, è stato proprio il Partito Democratico. La proposta di sveltire i tempi nell’allentare le misure restrittive all’interno della regione viene proprio da una mozione del Pd presentata in consiglio comunale. L’oggetto del documento è addirittura “Turismo post Covid-19. Proposta”. Non solo si pensa ad una riapertura, ma ci si auspica perfino che tra pochi mesi la Calabria sia porta per accogliere sulle proprie spiagge bianche i turisti per le vacanze estive. Per farlo il gruppo consiliare dei “Democratici e Progressisti” ha presentato alla governatrice una serie di proposte, scritte nero su bianco, in cui suggerisce “regole e tempi per poter sperimentare il ritorno alla realtà”.

Tra i primi punti proprio quello del servizio al tavolo all’aperto per bar e ristoranti. “Distanze dei tavoli, modalità di servizio, possibilità di concedere ai locali più spazio all’aperto gratuitamente anche in sostituzione dei posti auto (…), allungamento degli orari di apertura per evitare assembramenti” si legge nel documento. E poi ancora l’ok agli spostamenti tra comuni per la manutenzione delle imbarcazioni e degli stabilimenti balneari. A firmare la mozione Giuseppe Aieta che ha poi, attraverso i suoi profili social, annunciato con orgoglio la presa di posizione: “L’altro ieri a margine del consiglio regionale ho interloquito lungamente con la governatrice Santelli su alcune questioni che riguardano: ristoranti, stabilimenti balneari, nautica, seconde case.” Poi, anche il democratico Aieta raddrizza il tiro e precisa che nelle proposte da lui firmate non vi erano accenni ai tempi e che l'ordinanza sarebbe stata giusta solo se non avesse anticipato il governo. E allora perchè tanta fretta nel suggerire misure di riapertura se queste avrebbero dovuto attendere tempi migliori?

Ad ogni modo Aieta sembra voler rimediare per allinearsi con i suoi. Adesso, la sinistra fa un passo indietro e scarica le colpe dell’ordinanza che ha fatto discutere solamente su Jole Santelli. Che questa volta non ci sta e, dopo aver annunciato che nonostante la minaccia del governo di impugnare il provvedimento, non ritirerà l’ordinanza risponde all’attacco dei primi cittadini.

“I sindaci si sono ribellati all’ordinanza ma credo che in alcuni casi le motivazioni siano più politiche che pratiche. Anche perché ho una richiesta del Pd di riapertura dei ristoranti di pochi giorni fa, quindi non posso capire questo cambio di rotta…”

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