Sanzioni, lo schiaffo di Putin. "La nostra economia resiste". Il giallo dell'attentato allo Zar

Vladimir Putin sottolinea la resistenza dell'economia russa alle sanzioni occidentali e il rublo si rafforza ancora

Sanzioni, lo schiaffo di Putin. "La nostra economia resiste". Il giallo dell'attentato allo Zar

Vladimir Putin sottolinea la resistenza dell'economia russa alle sanzioni occidentali e il rublo si rafforza ancora. A Sochi ieri c'è stata la stretta di mano con l'alleato più fidato, il presidente bielorusso dal 1994 Alexander Lukashenko. E il leader di Minsk ha ribadito la sua lealtà allo Zar. Anche se negli ultimi tempi si diffondevano voci che vogliono Lukashenko un po' infastidito dal conflitto ucraino. L'incontro è coinciso con un vertice dell'alleanza per la sicurezza dell'Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva, il Csto. Il Csto è un'alleanza militare creata il 15 maggio 1992 da sei nazioni appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti.

L'organizzazione pur se fondata da Stati dell'allora Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è aperta all'adesione di altri Stati. Durante l'incontro Putin ha pronunciato dichiarazioni forti e decise. «L'economia russa resiste abbastanza bene al colpo delle sanzioni», ha precisato come riporta l'agenzia di stampa russa Interfax. «La transizione di Mosca verso pagamenti in rubli di alcuni prodotti esportati, a partire dal gas, contribuisce - ha aggiunto poi Putin - a rafforzare la moneta russa, e questo non avviene a scapito dei nostri partner». «Allo stesso tempo - ha sottolineato il presidente russo - il passaggio alle valute nazionali nel commercio ha portato risultati, e questo non avviene a danno dei nostri partner, perché stiamo rispettando tutti i nostri obblighi». Lukashenko, che spinge anche per un ruolo di maggiore rilevanza nei negoziati Russia-Ucraina, ha affermato che le sanzioni contro Russia e Bielorussia avrebbero potuto essere evitate se l'organizzazione avesse presentato un fronte più unito, e che i Paesi occidentali «senza rendersene conto, ci hanno spinto a lavorare più intensamente» per sviluppare l'economia. Le sanzioni occidentali alla Bielorussia hanno vietato il 70% delle sue esportazioni nell'Ue. Infatti anche se la Bielorussia non è stata direttamente coinvolta nell'invasione russa dell'Ucraina, Mosca ha utilizzato il suo territorio per trasportare mezzi e uomini. Ma non finisce qui.

Minsk ha cambiato pure la sua costituzione per consentire l'uso di armi nucleari russe sul suolo bielorusso. Secondo molti analisti è possibile che sia la Russia che la Bielorussia spingano la Csto verso posizioni politiche più unite contro l'Occidente. Nel frattempo nella regione di Kherson l'oblast nell'Ucraina meridionale entrerà ufficialmente in vigore il rublo per i pagamenti, in aggiunta alla grivnia ucraina. Lo ha annunciato il governatore insediato dalla Russia, Vladimir Saldo. Saldo ha spiegato anche che nella regione verrà aperto l'ufficio di una banca russa, come riferisce anche l'agenzia di stampa Ria Novosti. Nel frattempo il rublo ha toccato i massimi da 4 anni: 58 rubli sono scambiati per un dollaro.

Ma Mosca non deve abbassare la guardia perché i pericoli sono sempre dietro l'angolo per il presidente Putin. Lo Zar sarebbe scampato ad un attentato dopo l'inizio della guerra in Ucraina. A sostenerlo è Kyrylo Budanov, capo degli 007 del ministero della Difesa ucraino, e la notizia è riportata da diversi media ucraini tra cui l'Ukrainska Pravda. «C'è stato un tentativo non molto tempo fa. Si tratta di un tentativo assolutamente fallito.

Ma è successo circa 2 mesi fa», ha precisato il capo degli 007 ucraini. «Sono stati diversi gli attentati alla vita del presidente russo - ha poi sottolineato Budanov - di recente quello ad opera di esponenti caucasici. Non si tratta di informazioni pubbliche ma è tutto vero».

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