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Commercialisti, l'attacco vergognoso di Saviano: "Meloni e Salvini sanno tutto?"

Nuova puntata dello scontro iniziato domenica sera durante la trasmissione "Che tempo che fa". Salvini: "Chieda scusa e rispetti i commercialisti che lavorano"

Commercialisti, l'attacco vergognoso di Saviano: "Meloni e Salvini sanno tutto?"

Roberto Saviano torna ad attaccare i commercialisti e questa volta punta il mirino contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Due dei tre leader che compongono il centrodestra. Il nocciolo duro dell’opposizione al governo giallorosso. Dopo le numerose polemiche, nate da alcune dichiarazioni del giornalista durante la trasmissione "Che tempo che fa", Saviano va di nuovo all’attacco. "Salvini, Meloni e il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti (Massimo Miani) mi attaccano perché ho raccontato come la mafia dei colletti bianchi porta le aziende in crisi ai clan. Davvero ignorano tutto? Oppure sanno, tacciono e preferiscono attaccare me?", scrive su Twitter.

A stretto giro di posta arriva la replica del leader della Lega, sempre dai canali social: "Saviano torna ad attaccare i commercialisti, professionisti che stanno lavorando da mesi per aiutare famiglie e imprese: taccia, chieda scusa e rispetti chi lavora!". Insomma, il giornalista/scrittore accusa Meloni e Salvini di tacere sui rapporti tra mafia e colletti bianchi. Un’accusa forte che scatena le ire di Fratelli d’Italia. "Perché fai insinuazioni vigliacche contro Giorgia Meloni che da sempre combatte con coraggio la mafia? Devi mandare un pizzino di vicinanza a qualcuno che si è risentito per gli attacchi ricevuti? Voluto o no, comunque i boss avranno gradito il tuo tweet". Il senatore di Fdi, Giovanbattista Fazzolari, risponde così su Twitter a Saviano.

Saviano aveva dichiarato domenica sera, durante la trasmissione condotta da Fabio Fazio, che "quando un’azienda comincia ad andare in crisi, la criminalità organizzata avvicina i commercialisti. E i commercialisti dicono: c’è quella persona, c’è quella società che è interessata". Parole pesantissime che hanno mandato su tutte le furie la categoria, intervenuta prontamente attraverso Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti.

Miani aveva evidenziato che le parole di Saviano erano di una gravità assoluta. "Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità di 120mila professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità, oltre che al fianco di imprese e cittadini di questo Paese". Il numero uno della categoria aveva spiegato: "Stanno arrivando migliaia di mail e messaggi di colleghi indignati per le affermazioni di Saviano". Per poi precisare che si tratta di frasi generiche e irresponsabili non tollerabili.

Il numero uno dei commercialisti aveva poi ricordato allo scrittore che le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà. Inoltre, aveva ribadito che i commercialisti sono tenuti a rispettare la normativa antiriciclaggio che impone loro di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti. Ora Saviano torna a parlare. Ad attaccare. A gettare fango.

E chi pensava che tutto si riducesse a delle sobrie scuse, a un mea culpa, sbagliava di grosso.

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