Sbarchi, degrado e violenze: tutte le colpe della sinistra

L'ostilità della sinistra a considerare l'immigrazione clandestina un problema e la sicurezza una priorità genera problemi endemici da risolvere. Ma a Letta interessa solo lo ius scholae

Sbarchi, degrado e violenze: tutte le colpe della sinistra

Oltre al sangue che gronda dal volto e si raccoglie in una pozza rossa vivida sul bianco piazzale antistante alla stazione centrale, quello che più fa impressione quando scorrono le immagini del brutale pestaggio di venerdì scorso a Milano sono i tonfi sordi prodotti dai calci del nordafricano contro il volto inerme del ragazzo a terra. Il video dura poco più di un minuto. Non ci sono il prima, la presumibile lite che ha dato il via alla furia, e il dopo, l'intervento delle forze dell'ordine e dei sanitari. È violenza. Violenza allo stato puro. E racconta il degrado e l'abbandono in cui la stazione, il quartiere che le cresce attorno e l'intera città sono stati lasciati dal sindaco Beppe Sala e dalla sua amministrazione. Non ci sono video a raccontare quello che è successo nelle ultime quarantotto ore, a circa mille chilometri di distanza, sulle coste del Sud Italia. Non ci sono ma non fatichiamo a immaginare che le condizioni dei 1.600 immigrati stipati nell'hotspot di Lampedusa, che ne dovrebbe accogliere solo 350, non siano tanto diverse da quelle raccontate dalle immagini che abbiamo pubblicato giorni fa: materassi buttati ovunque, corpi ammassati, condizioni igieniche precarie, degrado.

C'è un fil rouge che lega le violenze di Milano all'ennesimo fine settimana di sbarchi. Anche se i buonisti non lo ammetteranno mai e a scriverlo ci tireremo addosso gli strali degli ultrà dell'accoglienza, il secondo è conseguenza del primo ed entrambi sono figli dello stesso problema: l'ostilità della sinistra a considerare l'immigrazione clandestina un problema e la sicurezza una priorità. E dire che, almeno per quanto riguarda gli sbarchi, quando Marco Minniti (e non certo un pasdaran della Lega o di Fratelli d'Italia) sedeva al Viminale, aveva tracciato una linea per rimediare agli errori del predecessore (Angelino Alfano). Linea che gli aveva tirato addosso gli strali delle organizzazioni non governative e degli stessi compagni di partito, il Pd. Così, dopo la parentesi degli sbarchi zero di Matteo Salvini (in un anno appena 15mila ingressi), si è tornati all'andazzo di sempre. E l'ultima settimana è lì a testimoniarlo: oltre 2mila arrivi nel giro di quarantotto ore, più della metà sulla sola isola di Lampedusa, e centri di accoglienza al collasso.

Il 22 luglio, prima cioè dell'ultimo fine settimana, il Viminale aveva contato più di 34mila ingressi irregolari. Già molti di più rispetto ai 25.552 del 2021 e oltre il triplo rispetto al 2020. Numeri che ci portano a dire, senza paura di essere smentiti dai buonisti del Pd, che la gestione di Luciana Lamorgese è stata un disastro. Da quando si è insediata al Viminale non solo ha subito riaperto i porti che Salvini aveva chiuso ma ha anche chiuso gli occhi quando le Ong hanno ripreso a fare avanti e indietro dalle coste del Nord Africa al Sud Italia. Allo stesso modo, da quando guida il Comune di Milano, Sala si è completamente disinteressato del dossier sicurezza. E, nel giro di un quinquennio, l'emergenza è esplosa. Il pestaggio in stazione Centrale non è certo un caso isolato. Lì violenze, molestie e rapine sono all'ordine del giorno. E anche il resto della città non se la passa meglio. Nei giorni scorsi il prefetto Renato Saccone ha spiegato che "c’è una recrudescenza significativa dei reati negli spazi pubblici". Quelli che non sono più presidiati dalle forze dell'ordine.

La riapertura dei porti ha svelato in men che non si dica l'impossibilità a gestire il sempre più elevato numero di disperati che chiedono accoglienza al nostro Paese. La maggior parte di loro non ha il diritto a restare. Gli altri non vengono assorbiti dal sistema. Nasce così una schiera di fantasmi che vive di espedienti e che da un momento all'altro rischia di esplodere. E, se il territorio non è presidiato, la situazione non può che peggiorare.

Le scene di degrado quotidiano ne sono la dimostrazione. Segno che l'emergenza è diventata endemica e andrebbe risolta al più presto. Non per il Pd, però, che col suo alfiere Enrico Letta continua a essere interessato solo allo ius scholae.

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