"Scandalosa l'esclusione dalla Fiera. La politica estera non è delle Regioni"

Il prof Guido Corso: "A Bari scelta arbitraria, grave e discriminatoria"

"Scandalosa l'esclusione dalla Fiera. La politica estera non è delle Regioni"
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"L'indirizzo in merito ai rapporti internazionali è riservato allo Stato". Parte da questo principio fondamentale il ragionamento del professor Guido Corso, emerito di Diritto amministrativo all'Università Roma Tre, per commentare la decisione della Fiera del Levante e del Comune di Bari di escludere le aziende israeliane dalla prossima edizione dell'evento fieristico. Una scelta che ha provocato un dibattito acceso, non solo politico ma anche giuridico, sulle competenze degli enti locali in materia di politica estera e sulle implicazioni che una simile decisione può avere, anche sul piano del diritto.

Professore, la Fiera del Levante è un ente autonomo ma ha natura pubblica. Che tipo di competenza ha in una materia così delicata come i rapporti con Stati esteri?

"La Fiera del Levante nasce nel 1929, in epoca fascista, per iniziativa del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio di Bari, con l'intento di promuovere gli scambi commerciali tra Occidente e Oriente. La sua prima edizione si è svolta nel 1930. Anche se oggi ha una forma giuridica diversa, resta un ente regionale e quindi sottoposto alle regole che valgono per tutti gli enti pubblici regionali".

Cosa dice la legge in merito al potere delle Regioni e degli enti da esse controllati in ambito internazionale?

"La politica estera è competenza esclusiva dello Stato. Le Regioni possono certamente svolgere attività con l'estero, ma solo nelle materie di loro competenza e previo accordo con il governo. Nessuna Regione, e tanto meno un ente regionale come la Fiera del Levante, può assumere una posizione che entri in contrasto con quella dello Stato italiano. L'indirizzo generale nei rapporti con altri Stati è prerogativa esclusiva dello Stato centrale".

Secondo lei la decisione di escludere le aziende israeliane è dunque illegittima?

"La considero una decisione scandalosa. Non solo è in contrasto con la ripartizione costituzionale delle competenze, ma apre anche un problema grave di discriminazione selettiva.

Con quali criteri si decide chi può partecipare e chi no? Quanti altri Stati dovremmo escludere, secondo questa logica? È una scelta arbitraria e pericolosa. Inoltre, per definizione, la Fiera del Levante dovrebbe promuovere i rapporti con i paesi del Mediterraneo orientale. Ed è evidente che Israele è centrale in questo contesto, sia per motivi storici che economici".

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