Schlein equilibrista sotto il pressing Pd. "Con Sala e le toghe"

I riformisti in rivolta: "Chiedere dimissioni è speculare per interesse partitico". E la segretaria fa dietrofront

Schlein equilibrista sotto il pressing Pd. "Con Sala e le toghe"
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Elly Schlein prova a tenere il partito in equilibrio sull'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica che colpisce al cuore la giunta di sinistra del sindaco Beppe Sala. La segretaria conferma il sostegno del Pd al primo cittadino ma allo stesso tempo incoraggia l'azione dei pubblici ministeri per non deludere l'ala giustizialista. Una linea che inizia a vacillare nel partito. Il Giornale ha raccolto lo sfogo di alcuni dirigenti dem dopo l'iniziale virata di Schlein (che per 24 ore è rimasta in silenzio) sulle posizioni grillini-forcaiole. "Non mi permetto di entrare nel merito dell'inchiesta e penso che si debba avere sempre massimo rispetto del lavoro della magistratura. Ciò detto sono garantista sempre, non a seconda delle contingenze politiche, e un avviso di garanzia non è una sentenza. Sala è persona che ha sempre dimostrato serietà e correttezza ed è un sindaco che ha sempre messo al primo posto il suo impegno per la città. Con lui Milano ha continuato a crescere affermandosi sempre più nella sua dimensione europea e globale. E continuerà a farlo" ribadisce al Giornale l'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, numero uno dell'ala riformista nel Pd. Un altro dirigente, Walter Verini, al Giornale conferma una posizione garantista: "Conosciamo Sala come persona seria, che ha fatto gli interessi di Milano. Mentre si deve rispettare davvero il lavoro della magistratura per la difesa della legalità, il sindaco deve andare avanti, anche cambiando quello che c'è da cambiare e irrobustendo gli anticorpi di trasparenza della amministrazione. Chiedere dimissioni, speculare e strumentalizzare, mi pare appartenere alla dimensione dell'interesse partitico, non di quello generale". Da Bruxelles la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno al Giornale spiega: "Confido tanto nella magistratura quanto nella esperienza amministrativa di Sala. È indubbio, in ogni caso, che serve cautela, il 75% di casi simili finisce con la completa assoluzione degli indagati. Inoltre un conto è l'individuazione di eventuali responsabilità individuali, tutt'altro è discutere di scelte urbanistiche che competono unicamente alle città e alle amministrazioni competenti, che nel caso di Milano hanno saputo attrarre investimenti capaci di aumentarne significativamente la ricchezza e il prestigio internazionale. Temo che alcuni eccessi possano compromettere la volontà e il bisogno, diffuso, di cambiare il volto delle nostre città e di rafforzare gli investimenti pubblici e privati". Gianni Cuperlo fa un ragionamento più ampio: "La vicenda giudiziaria sviluppi il suo corso, ma sul piano politico, così come è giusto rivendicare un'azione di discontinuità rispetto a prassi invalsi sin qui sul piano della strategia e visione della Milano che verrà, allo stesso modo è giusto (per me ovviamente) esprimere piena fiducia sull'operato pregresso del sindaco Sala e della giunta". Dichiarazioni che spingono la segretaria a prendere posizione ufficiale contro le richieste di dimissioni avanzate dagli alleati del M5s e di Avs al sindaco Sala. Costringendola a un'operazione di equilibrismo politico: "Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che dovremo accertare se ci sono stato delle responsabilità penali individuali.

Ribadiamo che il Pd è al fianco del sindaco Sala, che ho sentito per esprimergli direttamente la nostra vicinanza, e continua a sostenere il lavoro che l'amministrazione farà nei prossimi due anni per affrontare le grandi sfide che ha di fronte la città, dall'abitare alla biodiversità che va tenuta sempre insieme all'inclusione sociale e all'accessibilità. Queste sfide richiedono segnali di innovazione e cambiamento. Il Pd di Milano darà il suo massimo contributo e supporto al sindaco in questa direzione".

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