Venerdì nero in molte città per lo sciopero nazionale proclamato dai sindacati di base nei trasporti pubblici e privati, logistica e servizi collegati all'indotto "contro le privatizzazioni e le liberalizzazioni del settore". Le proteste hanno coinvolto treni, aerei, bus e metro. Per il Garante degli scioperi "è necessario l'intervento del legislatore" perché "la legge avrebbe bisogno di un restyling". Anche il governo è favorevole alla riforma della legge. "Bisogna intervenire per evitare che una minoranza di lavoratori tenga in ostaggio una maggioranza di cittadini nelle loro esigenze quotidiane - ha detto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, in un'intervista a Repubblica - questi sono i danni di una situazione inaccettabile".
Nella Capitale, dove sono rimaste chiuse tutte le linee della metropolitana e la Roma-Lido, i cittadini hanno dovuto fare i conti con il traffico in tilt e disagi a non finire per tutta la giornata. A Milano, dove lo sciopero ha interessato solo la metropolitana viola e alcune linee di superficie, lo spauracchio di rimanere a piedi a portato i cittadini a muoversi in macchina e a congestionare l'intera città. Non è andata meglio a chi si è mosso, in questo venerdì nero, per le strade di Bologna, Firenze o Palermo. "Sul diritto di sciopero niente da dire, è sacrosanto, ma va regolamentato", ha tuonato il leader del Pd, Matteo Renzi, secondo cui "l'ennesimo sciopero dei trasporti è uno scandalo", anche perché "proclamato da piccole sigle che utilizzano ancora una volta l'alibi della privatizzazione".
All'interno del governo si è alzata la voce di Delrio. "Il nostro orizzonte deve essere quello di tenere assieme il diritto costituzionale allo sciopero e quello alla mobilità - ha spiegato in una intervista a Repubblica - vanno coniugati assieme". Per il ministro dei Trasporti, non è possibile che "si proclamino scioperi a prescindere, con rappresentanza del 10% dei lavoratori. In altri Paesi non è consentito". Delrio non intende ricorrere allo strumento del decreto legge, preferisce passare la palla al parlamento.
"È una materia così delicata che non può essere affrontata con un'iniziativa del governo - ha, quindi, concluso - da ministro, ho già dato la massima disponibilità a seguire la discussione, una volta che la le forze politiche decideranno di calendarizzare la discussione. È il momento di avviarla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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