
Decine di migliaia di persone sono scese in strada a Tel Aviv e in tutto Israele fin dalle 6.30 del mattino di ieri per lo sciopero generale nazionale proclamato dal Forum delle famiglie degli ostaggi per sollecitare la fine della guerra a Gaza e un accordo per il ritorno dei rapiti ancora nella mani di Hamas. I manifestanti hanno sventolato bandiere israeliane e portato foto dei sequestrati, mentre fischi, clacson e tamburi risuonavano nei raduni in ogni luogo del Paese. Diversi dimostranti hanno bloccato strade e autostrade, compresa quella tra Gerusalemme e Tel Aviv. Tra coloro che hanno incontrato le famiglie dei rapiti c'era l'attrice israeliana e star di Hollywood Gal Gadot, famosa per il suo ruolo di Wonder Woman e protagonista della serie Fast & Furious. Varie aziende e istituzioni hanno dichiarato che avrebbero permesso al personale di partecipare allo sciopero. Mentre qualche attività commerciale ha chiuso, molte altre sono rimaste aperte. La polizia israeliana ha dichiarato di aver arrestato 38 manifestanti. Alcuni che bloccavano le strade, hanno avuto uno scontro con la forze dell'ordine e sono stati portati via dagli agenti.
I contestatori si sono radunati pure davanti alle abitazioni di diversi membri dell'esecutivo, tra cui quella del ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer a Gerusalemme e del ministro della Giustizia Yariv Levin. La protesta è stata indetta dopo che il governo ha votato all'inizio di questo mese per la conquista di Gaza City, nonostante gli avvertimenti dell'Idf. I militari hanno puntualizzato che questo piano avrebbe messo in pericolo i sequestrati. Sono state molto dure le parole di Benjamin Netanyahu: "Coloro che oggi chiedono la fine della guerra non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e ritardando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno assicurando che gli orrori del 7 ottobre si ripeteranno e che dovremo combattere una guerra senza fine". Ad accusare i manifestanti di "fare il gioco di Hamas" è stato anche il ministro israeliano delle Finanze Bezalel Smotrich, di estrema destra. La più grande associazione sindacale del Paese, l'Histadrut, invece, ha rifiutato di sostenere lo sciopero.
Diverso il tono del presidente Isaac Herzog. In un messaggio ai 50 prigionieri tenuti da Hamas a Gaza, di cui almeno 20 si ritiene siano ancora vivi, ha chiarito: "Non vi abbiamo dimenticato". Rivolgendosi alla folla a Tel Aviv, anche l'ex rapita Arbel Yehoud ha spiegato: "So in prima persona cosa significa essere in cattività. L'unico modo per riportare i sequestrati indietro è attraverso un accordo, tutto in una volta, senza giochetti". Pure Einav Zangauker, madre di Matan, ancora a Gaza, ha tuonato: "Gli ostaggi sono tutti nostri figli. Dobbiamo salvarli subito!".
Al centro della piazza, file di passeggini vuoti erano disposte, come simbolo dei bambini uccisi nell'attacco del 7 ottobre 2023. A molti di essi erano attaccati cartelli gialli con la scritta "Una madre non si arrende mai".