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Sciopero benzinai, Urso tenta una mediazione. I gestori dicono no

Appello del ministro per fermare il blocco degli impianti. I distributori: "Il governo è in stato confusionale, intervenga Meloni". E Assoutenti minaccia il contro-sciopero degli automobilisti

Sciopero benzinai, Urso tenta una mediazione. I gestori dicono no

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ieri ha teso la mano ai benzinai auspicandone una revoca dello sciopero indetto dalle 19 di martedì alla stessa ora di giovedì. La risposta, tuttavia, è stata negativa e adesso anche le associazioni dei consumatori sono preoccupati e minacciano, come ritorsione, un «contro-sciopero» degli automobilisti.

«Anche oggi (ieri; ndr) ho fatto un nuovo appello alle associazioni di categoria perché revochino questo sciopero che danneggia gli utenti e diverse di loro lo hanno fatto. Il tavolo andrà comunque avanti fino alla riforma del settore che i gestori sono i primi a chiedere», ha detto il ministro intervistato al Caffè della domenica su Radio24. Il titolare del dicastero di Via Veneto ha escluso un nuovo sconto sulle accise. «Abbiamo fatto una scelta ben precisa, la riduzione decisa dal governo Draghi, secondo alcuni studi, ha prodotto benefici soprattutto per i più abbienti. Noi abbiamo deciso di destinare i circa 10 miliardi di euro che sarebbe costata la proroga a provvedimenti nella manovra destinati alle famiglie con i redditi più bassi. Nei momenti di crisi si aiutano i più deboli»m ha ribadito.

Urso ha poi difeso il decreto Trasparenza. «Verrà realizzata una App del ministero con il prezzo medio: servirà anche e soprattutto ai benzinai per far emergere quello che anche loro denunciano, quelle zone d'ombra di possibili speculazioni sul prezzo che danneggiano coloro che lavorano in piena onestà, vale a dire la stragrande maggioranza dei gestori»m ha proseguito. Anche l'esposizione del cartellone con i prezzi medi regionali «aiuterà i consumatori a scegliere», così come l'App gratuita che verrà creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina più conveniente.

Nessun ripensamento, tuttavia, da parte dei sindacati di categoria dei gestori degli impianti. Lo sciopero «era e rimane confermato», ha replicato una nota congiunta dei presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa. «Le dichiarazioni del ministro Urso - prosegue il comunicato - sono l'ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il governo in questa vicenda». L'esecutivo, spiegano i sindacati, «continua a chiedere trasparenza e noi l'abbiamo offerta in tutti i modi; quello che non ci si può chiedere è autorizzare nuovi adempimenti e nuove sanzioni a carico dei gestori, questo no». Manifestato, inoltre, risentimento non solo per la mancata «valorizzazione» delle controproposte del sindacato (l'eliminazione del cartellone aggiuntivo tramite utilizzo di un Qr Code e un impianto sanzionatorio ancora meno punitivo), ma anche per aver evocato «compiacenti pseudo-associazioni di carattere personalistico che non hanno alcuna rappresentanza». Le dichiarazioni di Urso, conclude la nota, «rischiano seriamente di chiudere ogni residua possibilità di concludere positivamente la vertenza in atto: intervenga Palazzo Chigi e dia un segnale».

«Se lo sciopero dovesse essere confermato siamo pronti ad organizzare iniziative di protesta su tutto il territorio da parte dei consumatori, compreso un contro-sciopero degli automobilisti», ha controreplicato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.

L'associazioe di consumatori punta a convincere quante più persone possibile a non effettuare un rifornimento per due-tre giorni oppure a fare il pieno solo ai più convenienti distributori self service o pagando il benzinaio con il pos e non in contanti.

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