Scola contro Salvini: "Voto per la Lega senza futuro"

L'arcivescovo di Milano attacca il Carroccio: "Quello per la Lega è un voto di protesta". Salvini: "I cristiani scelgono liberamente, non sono fessi"

Scola contro Salvini: "Voto per la Lega senza futuro"

Il cardinale Scola commenta gli esiti del voto alle Regionali senza peli sulla lingua: "Il voto per la Lega Nord di Salvini è un voto di protesta che non porta un progetto sul futuro."

Così, riporta l'edizione milanese di Repubblica, il cardinale arcivescovo di Milano ha scelto di analizzare i risultati delle recenti consultazioni, che hanno visto gli italiani votare in massa per la formazione politica di Salvini in almeno cinque delle sette Regioni chiamate alle urne. Biasimando anche il "gravissimo" astensionismo, il cardinale esorta i partiti a "trovare forme totalmente nuove e rinnovate di partecipazione. E per fare questo devono essere credibili con le persone che si candidano e con le proposte."

"La politica deve scommettere sull'uomo, come diceva Pascal, sull'identità dell'uomo nel terzo millennio - prosegue il porporato - La politica in Europa più che mai ha bisogno di porsi questa domanda." Infine una piccola sferzata ai cattolici in politica che, commenta amaro, "sono quasi spariti".

Ma quelle parole sulla Lega non sono andate giù a diversi esponenti del Carroccio, a partire dal capogruppo in Regione Massimilano Romeo: "Sono allibito - ha attaccato Romeo - Il nostro progetto politico è chiarissimo su lavoro, pensioni e immigrazione, i temi che stanno a cuore la gente." Più sfumato il commento del segretario federale Matteo Salvini, che su Facebook auspica che le parole di Scola siano state "fraintese": "Altrimenti sarebbe grave che un Pastore di Anime offendesse la libera scelta di milioni di italiani, buoni cristiani ma non fessi."

Non è un rapporto semplice, quello tra la Lega Nord e i vertici della diocesi di Milano: già sotto l'episcopato di Carlo Maria Martini prima e di Dionigi Tettamanzi poi, i vertici del Carroccio avevano attaccato le posizioni della Chiesa ambrosiana, ritenute troppo "morbide", sull'immigrazione e sul

dialogo interreligioso. Ora, con la nomina di Scola da parte di Benedetto XVI nel 2011, questo rapporto sembrava essersi parzialmente ricucito. Fino al nuovo strappo di oggi, consumato dopo le parole del cardinale.

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