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Draghi vede Letta. Ira del centrodestra: "Una provocazione, non può gestire così..."

Sconcerto del centrodestra per l'incontro Letta-Draghi: "Non si può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e M5S"

Draghi vede Letta. Ira del centrodestra: "Una provocazione, non può gestire così..."

Domani il premier Draghi è atteso a Palazzo Madama in mattinata, attorno alle nove. Nel frattempo, vanno avanti frenetiche le trattative in vista del voto di fiducia, soprattutto in casa Cinque Stelle. Le indiscrezioni che circolano anticipano che quello del presidente del Consiglio sarà un discorso programmatico con al centro gli impegni più urgenti: la crisi economica ed energetica, le riforme del Pnrr, il sostegno a Kiev e la gestione della pandemia. È attorno a questi temi che si cerca di recuperare l’unità nazionale e di rimettere insieme i pezzi della maggioranza. Ma le polemiche non mancano.

Dopo mezz’ora dall’inizio del vertice del centrodestra di governo a Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi in zona Appia Antica, Lega e Forza Italia fanno filtrare "sconcerto" per l’incontro a Palazzo Chigi tra Draghi e il segretario Dem, Enrico Letta. "Perché ha ricevuto lui e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica", si sono chiesti i partecipanti alla riunione, focalizzata sulla situazione nel Paese. Ad avvistare il capo del Nazareno nei dintorni di piazza Colonna verso le 9.45 di stamattina è stato un giornalista del Foglio. L’incontro, si è appreso successivamente, sarebbe durato circa un’ora e, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe stato richiesto dal leader Dem.

La mossa però non è piaciuta al centrodestra che la considera una sgrammaticatura. Da Villa Grande si parla di "provocazioni" da parte del Pd. "Il premier non può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico", è l'obiezione che viene posta a Draghi. I "comportamenti delle ultime ore di Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle e del Pd" sono "inspiegabili", si legge in una nota congiunta di Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia, e rendono "l’attuale momento politico davvero preoccupante".

Sul fronte dei temi, invece, dalla riunione è emersa la necessità condivisa "di una profonda revisione del reddito di cittadinanza (così da recuperare risorse per finanzare l’azzeramento del cuneo fiscale), la pace fiscale e la conseguente rottamazione delle cartelle esattoriali, l’investimento sul nucleare di ultima generazione e un fermo contrasto all’immigrazione clandestina".

La replica dei Dem non si fa attendere. "Manifestare sconcerto perché il segretario del Pd ha incontrato il presidente del consiglio è la più chiara dimostrazione della difficoltà di Lega e FI che non sanno più spiegare come tenere insieme la necessità di proseguire con il governo Draghi e tenere a bada la loro alleata che sta all'opposizione. Ma vista la serietà della situazione sarebbe molto più edificante abbandonare simili polemiche", attacca la deputata Beatrice Lorenzin. Anche la collega Chiara Gibaudo getta benzina sul fuoco: "Da giorni l'unica occupazione del centrodestra è inviare note stampa di veto a questo e a quello, mentre spiega a Draghi chi può o non può incontrare. Serietà e responsabilità, è quello che il Pd sta facendo per evitare una crisi incomprensibile e dannosa per persone famiglie e imprese".

Le critiche alla mossa di Letta, però, arrivano anche dal centro. Il leader di Azione, Carlo Calenda commenta sui social: "Letta ha chiesto, imprudentemente, a Draghi di vederlo. Allora Salvini e Berlusconi si sono offesi e chiedono a Draghi di vedere anche loro, altrimenti il governo è ancora più a rischio. A me sembra tutta una roba da quinta elementare. Dalle gelosie di Conte in poi. Anche basta". La richiesta di un incontro da parte del centrodestra, in realtà, per ora è stata smentita.

Non è chiaro cosa si siano detti Letta e il premier, ma la linea del Pd, lo ha ribadito la capogruppo a Palazzo Madama, Simona Malpezzi, è quella di "garantire che questo governo possa andare avanti". "Per noi l'obiettivo – ha detto la senatrice ai microfoni di Agorà - è non andare a elezioni in questo momento, lo dicono gli italiani, i sindaci, tutti quelli che hanno a cuore la situazione dell'Italia di fronte a un autunno che si preannuncia difficile". Il riferimento è alle manifestazioni di piazza di queste ore a sostegno di Draghi e degli appelli per la permanenza del premier a Palazzo Chigi che sono arrivati da oltre 1.600 sindaci e centinaia di imprenditori.

La situazione è in continua evoluzione. Mentre il leader del M5S, Giuseppe Conte, non è stato ancora chiaro sulle intenzioni del gruppo, che potrebbe subire una nuova scissione, la Lega ha già messo nero su bianco dopo la riunione di stamattina con ministri e sottosegretari che non vuole compromessi a ribasso. I paletti piantati sono almeno due: no ad una nuova maggioranza con i Cinque Stelle e la sostituzione dei ministri Lamorgese e Speranza, considerati "inadatti a proseguire".

Ma al momento, trapela dal vertice del centrodestra di governo, non c'è stata alcuna richiesta specifica al premier.

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