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"Water(loo), stoc...", "Ma crescete". È rissa tra Scanzi e Calenda

È scontro fra il leader di Azione ed il Fatto Quotidiano. Dura replica del candidato sindaco di Roma dopo l'ultimo articolo di Andrea Scanzi

"Water(loo), stoc...", "Ma crescete". È rissa tra Scanzi e Calenda

Prosegue il feroce botta e risposta fra il candidato sindaco di Roma Carlo Calenda, leader di Azione, ed il Fatto Quotidiano. Ormai è guerra aperta.

Tutto è cominciato alcuni giorni fa, quando il giornale di Marco Travaglio ha informato i propri lettori di aver invitato Calenda ad un confronto fra i quattro aspiranti alla carica di primo cittadino della Capitale. Un invito rispedito al mittente, con tanto di commento dell'europarlamentare: "Non voglio legittimare quel giornalismo fondato sugli insulti, le insinuazioni e gli sputacchiamenti". A peggiorare la situazione, la decisione del leader di Azione di non rispondere direttamente a il Fatto ma di affidare la propria replica alle pagine de Il Foglio. Da qui, lo scontro, divenuto a mano a mano sempre più aspro.

L'affondo di Scanzi

A colpire Calenda ci ha pensato la penna affilata di Andrea Scanzi, che non le ha certo mandate a dire al candidato sindaco. L'articolo pubblicato da Il Fatto non è tenero nei confronti del leader di Azione, bollato come "l'uomo che sussurrava ai cigni e dava del tu alla coratella".

Calenda, informa Scanzi, non parteciperà alla festa de Il Fatto: "Dopo aver garantito la sua presenza, ha fatto sapere (al Foglio: mica a noi) che non verrà perché non ci ritiene meritevoli". Poi l'ironia: dopo aver ricevuto la "terribile" notizia, l'intera redazione è piombata nello sconforto. Nel suo pezzo, il giornalista dal cuore d'oro, arrivato a saltare la fila per farsi vaccinare in qualità di caregiver dei genitori, non risparmia neppure gli insulti, definendo Calenda un "twittatore che si credeva Churchill e in realtà era stocazzo (con rispetto parlando)". Scanzi ripercorre poi la vita di Caldenda, rinominato per l'occasione "Carletto Water(loo)". Gli insulti si susseguono, fino al termine dell'articolo. Si va da "parlava come Bombolo" e "spiccata propensione al disastro" a "chi nasce facocero non muore mai libellula". Un pezzo che naturalmente non poteva non provocare la reazione del diretto interessato, che questa mattina ha risposto per le rime al Fatto Quotidiano.

La replica di Calenda

Punto sul vivo, stamani il candidato sindaco di Roma ha affidato il proprio commento risentito alle pagine social. "Amici de Il Fatto Quotidiano potete continuare per altri mesi con queste fiumane di insulti adolescenziali (Water, Bombolo etc), che squalificano solo voi, ma non fate altro che confermare la correttezza della mia decisione di lasciarvi nel vostro brodo (primordiale)", ha cinguettato il leader di Azione.

E ancora: "Ma come mai editorialisti e giornalisti che censurano tutti i giorni il linguaggio dei politici, giustamente, quando si trasforma in insulto o 'body shaming' non hanno mai nulla da dire quando è praticato dai loro colleghi?".

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