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Governo, è scontro sul Green pass: la Lega vuole cancellarlo

È scontro aperto sulla certificazione verde che dal prossimo venerdì sarà richiesta per accedere ad alcune attività. Lega sul piede di guerra con oltre 900 emendamenti, fra i quali si trova anche una richiesta di abolizione

Governo, è scontro sul Green pass: la Lega vuole cancellarlo

Lasciata alle spalle la questione giustizia, è ora scontro aperto sul green pass, provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 6 agosto e creerà di fatto una sorta di divisione fra i possessori del lasciapassere verde e coloro che ne saranno invece sprovvisti.

Il prossimo giovedì si riunirà il consiglio dei ministri, e la tensione fra i partiti è già alle stelle, con 1.300 emendamenti presentati in commissione Affari sociali alla Camera.

Dibattito acceso

Oltre alle numerose proteste che hanno interessato il Paese in queste ultime settimane, a dirsi contrari all'obbligo del green pass – dal 6 agosto potranno accedere a bar e ristoranti al chiuso, piscine, palestre, spettacoli, cinema e centri termali solo coloro che ne sono in possesso perché vaccinati, guariti dal Covid o negativi ad un tampone – sono anche alcuni rappresentati politici appartenenti ai gruppi di Lega, Fratelli d'Italia, ex M5S e L'Alternativa c'è.

Considerato da alcuni come un inutile mezzo per evitare i contagi, da altri come una misura fin troppo restrittiva ed ingiusta nei confronti dei cittadini italiani che non intendono o non possono sottoporsi a vaccino, il certificato verde ha scatenato una vera e propria polemica, non solo nelle piazze italiane, ma anche in Parlamento.

La mossa della Lega

Ben 1300 emendamenti (916 solo quelli proposti dalla Lega) sono stati presentati in commissione Affari sociali. In particolare, fra le 434 richieste di modifica all'articolo 3 avanzate dal Carroccio, se ne trova una che ne prevede la totale sospensione. Il primo firmatario è stato il rappresentante leghista Guido De Martini.

Sulla stessa linea della Lega, anche Fratelli d'Italia, con prima firma la stessa Giorgia Meloni, un gruppo di ex grillini passati al Misto, Alternativa c'è e l'onorevole Sara Cunial. Le varie compagini hanno a loro volta richiesto l'abolizione dell'obbligo del green pass.

Oltre a ciò, anche l'onorevole Claudio Borghi (Lega), scettico nei confronti del certificato, ha voluto fare la propria parte, presentando altri emendamenti che prevedono l’introduzione del Green pass vincolata a controlli preventivi. Non solo. In una delle proposte di modifica si chiede di sottoporre la questione alla Corte europea dei diritti dell’uomo, al Parlamento europeo ed al Consiglio europeo.

"Il green pass non può essere un alibi per il governo che nulla ha fatto, come chiede da tempo Fratello d'Italia, per garantire un tracciamento serio, tamponi rapidi gratuiti ed evitare la vergogna di mezzi pubblici super affollati e le 'classi pollaio' non sanificate", è stato il duro commento del capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Luca Ciriani, intervistato dalla Rai.

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