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Scorta alla Segre, Mattarella: "Odio e intolleranza sono concreti"

Il presidente della Repubblica all'Università Campus Biomedico: "Il mondo cambia ma la condizione umana e i valori restano costanti"

Scorta alla Segre, Mattarella: "Odio e intolleranza sono concreti"

Sergio Mattarella ribadisce il proprio sostegno a Liliana Segre: "Contro la chiusura egoistica e l'indifferenza occorre avere senso di responsabilità. I bambini lo percepiscono, chiedono solidarietà contro intolleranza, l'odio e la contrapposizione". La senatrice a vita, dopo le polemiche nate dall'assegnazione della scorta a seguito dei 200 messaggi d'odio quotidiani ricevuti, starebbe pensando di lasciare la commissione contro razzismo e antisemitismo istituita lo scorso 30 ottobre.

Il presidente della Repubblica è tornato indietro, facendo riferimento a un fatto di cronaca del passato e facendo luce su quanto accade oggi: "Se qualcuno arriva a dire a una bambina sull'autobus non ti puoi sedere accanto a me, perché hai la pelle di colore differente, o se è necessario per una persona anziana, che non ha mai fatto del male a nessuno, ma il male lo ha subito da bambina in forma crudele, come Liliana Segre, di avere una scorta, significa che gli interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà contro intolleranza e odio, non sono astratti nè retorici, ma sono concreti".

Condizione umana e valori costanti

Il capo dello Stato, intervenuto all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Campus biomedico, ha aggiunto: "Il mondo cambia, come è sempre cambiato, profondamente, ma in tutti questi cambiamenti, in tutti questi mutamenti così veloci c'è qualcosa che rimane costante: è la condizione umana, i valori della convivenza, della solidarietà, del senso di responsabilità".

Riprendendo una considerazione contenuta nella prolusione del professor Massimo Inguscio, Mattarella ha affermato: "Chi può immaginare, chi può comprendere come sarà il mondo del futuro? La risposta è illuminante, chiedete ai vostri bambini". Le risposte dei più piccoli sono "sotto gli occhi di tutti" ma bisogna saperle ascoltare e interpretare: "Cercare di avere una vita serena e quindi una convivenza serena, un modo sereno di stare insieme contro la chiusura egoistica e l'arroccamento egoistico, quello di avere un senso di responsabilità contro l'indifferenza e l'irresponsabilità". Loro riescono a distinguere i diversi stati d'animo negli adulti: "I bambini dimostrano con queste sottolineature, con queste esigenze, con queste linee di indirizzo che forniscono, che non sono sogni".

Il presidente della Repubblica infine ha fatto riferimento al suo discorso dell'ultimo Capodanno: "Mi sono permesso di dire che occorre non confinare i sogni all'età dell'infanzia, non sono sogni, sono indicazioni di comportamento".

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