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Scudo azzurro per Salvini Fi e Fdi al processo di Catania

Berlusconi invia il vice Tajani, Meloni sarà presente. "Non va punito un ministro che difende i confini"

Scudo azzurro per Salvini Fi e Fdi al processo di Catania

Sabato Matteo Salvini non sarà solo al processo per il caso Gregoretti a Catania. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha invitato infatti i suoi deputati e senatori del suo partito a recarsi nella città siciliana per sostenere l'alleato: la delegazione sarà guidata dal vicepresidente Antonio Tajani. Il soccorso azzurro sarà presente all'udienza preliminare per ribadire l'ingiustizia di un giudizio nato solo per demolire un avversario. E anche Giorgia Meloni e i parlamentari di Fratelli d'Italia hanno assicurato che ci saranno. «Sarò personalmente a Catania - ha annunciato la presidente - , insieme a una delegazione di FdI per manifestare la nostra solidarietà a Matteo Salvini e per difendere un principio sacrosanto: un ministro non può essere processato per aver difeso la legge italiana e i confini nazionali dall'immigrazione illegale».

Peraltro, il «Capitano» ha deciso di graziare il premier Giuseppe Conte e di non portarlo a processo. Finita la campagna elettorale, ottenuti i risultati delle Regionali, il leader della Lega sembra essersi ammorbidito nelle sue posizioni. Che si tratti di strategia difensiva o che semplicemente voglia dare una lezione di stile al presidente del Consiglio? La seconda opzione sembra la più accreditata negli ambienti politici e giornalistici. Cosa certa è che se meno di un mese fa saltava da una trasmissione tv all'altra assicurando che avrebbe portato Conte con lui in tribunale, ora dichiara tutt'altro. Ieri, in un'intervista al quotidiano Il Tempo, si auspicava uno «stop della stagione giudiziaria in stile Palamara». Insomma, basta usare i palazzi di giustizia per sconfiggere gli avversari politici. Senza mezzi termini assicura: «Basta una sola parola pronunciata da Conte a spiegare che cosa è successo. È la parola poi. Fu il premier a dire i migranti prima li ricollochiamo e poi autorizziamo lo sbarco. È Conte ad aver detto che gestiva tutto lui». Niente chiamate di correità verso il presidente del consiglio, dunque.

«Io - prosegue Salvini - non dico che deve essere processato pure Conte, perché non c'è il reato. Ci sono norme precise per mettere in salvo i naufraghi e nessuno di noi li lasciò in balia delle onde. Sono Pd e Cinque stelle a dover evitare errori. Avrebbe dovuto leggere meglio la documentazione, io firmai gli atti d'intesa con i ministri dei Trasporti e della Difesa e sotto la supervisione del presidente del Consiglio». Eppure ad agosto scorso Matteo non aveva alcun dubbio: «Sicuramente qualche esponente del governo verrà a farmi compagnia in tribunale». In casa Lega lo dicono senza mezzi termini: «Fino a prima delle elezioni Matteo voleva far processare anche Conte, l'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta e quello dei Trasporti Danilo Toninelli. Adesso ha cambiato idea. Siamo certi sia per dare un messaggio chiaro all'Italia: lui non ha bisogno della magistratura per affossare l'avversario politico».

A dare man forte a Salvini a Catania ci saranno anche migliaia di simpatizzanti e militanti della Lega. Nella città siciliana dall'1 al 3 ottobre si terrà una lunga maratona di interventi, dibattiti, incontri sui temi delle libertà. La «Pontida del Sud», l'ha definita Salvini.

L'evento si svolgerà alla Nuova Dogana di via Cardinale Dusmet.

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