La realtà ci sta franando addosso. L'aumento del costo dell'energia, con l'incertezza su quello che accadrà in Ucraina, sta togliendo fiato e speranze all'economia italiana. È sale sulle ferite della pandemia. La preoccupazione al governo è molto più intensa di quanto si dica e al momento non c'è una soluzione a portata di mano. Gli spazi di manovra sono stretti e i tempi di intervento lunghi. La conferma di quanto la situazione sia grave arriva dal ministro della «transizione ecologica». Roberto Cingolani dice che i soldi che dovrebbero arrivare dall'Europa con Next Generation «non ci mettono al riparo da tutto». Il motivo è questo: l'inflazione, spinta dal costo dell'energia, «rischia di avere un costo totale superiore all'intero pacchetto del Pnrr». È un colpo al mento. È come vedere le speranze di «ripresa e resilienza» frantumarsi in un attimo. Il guaio è che non è solo il momento di pessimismo di un ministro. È che l'Italia non ha un piano sull'energia da decenni e decenni. Siamo andati avanti senza reti, confidando sulla fortuna e sugli slogan, e adesso ci troviamo nudi. Ora servono soldi pubblici, e meno tasse, per tenere bassi i costi di produzione.
Qui spunta un'altra difficoltà. Lo scudo di Draghi verso la sfiducia degli altri governi europei nei confronti dell'Italia si sta indebolendo. Il nostro debito pubblico torna a essere un problema urgente. La Bce fa capire che l'acquisto dei titoli di Stato non può andare avanti per molto. Questo ci rende preda degli speculatori. Un po' di ottimismo arriva da Christine Lagarde che parla di una ripresa europea sostenuta nel secondo semestre di quest'anno. L'emergenza, dice, sta per finire. C'è chi, soprattutto in Germania, spinge per mettere un freno alla politica del debito. Si teme l'effetto burrone. È così che lo chiama Dombrovskis, il vice presidente della Commissione europea.
È arrivata anche una sua lettera al governo italiano come «ammonizione» sul debito pubblico. «Non potete andare avanti così». L'impressione, in Europa, è che Draghi si stia lasciando contaminare dai partiti e che cominci a inseguire tentazioni politiche. È lì che lo scudo sta cedendo.
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