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Se la democrazia del web produce bufale

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Se la democrazia del web produce bufale

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N on c'è da stupirsi, se TripAdvisor è stato multato per l'inaffidabilità delle sue recensioni, anzi. Non fa altro che confermare quanto la democrazia delle opinioni sul web produca sempre della fuffa. Non ci si fida più dell'esperto, ma degli altri. Ma chi sono gli altri? Perché mai dovrei leggere cosa ne pensa tizio del tal posto, quando non so chi è tizio? Tenendo conto, fra l'altro, che i commenti sono facilmente manipolabili. È in fondo un'idea molto sessantottina, una specie di comunismo delle opinioni che si è formato all'interno di una delle più straordinarie invenzioni del capitalismo, internet. Che ha cambiato la nostra vita in meglio, ma a volte anche in peggio, dipende come lo si usa. Non esiste gerarchia, non esiste competenza, è tutto sullo stesso piano. Andando su TripAdvisor troviamo recensioni popolari di qualsiasi cosa, tipo la Gioconda di Leonardo che secondo un visitatore non è poi granché, se l'aspettava meglio. E giustamente sente il bisogno di scriverlo. E altri di prenderlo in considerazione. Ma anche andando sui social troviamo scienziati contestati da chiunque, perfino sul due più due fa quattro, come ripete sempre l'immunologo Roberto Burioni. Non per altro sono tornati in voga perfino i terrapiattisti. Eppure quanto piace, questa anonimocrazia. Chi non sa qualcosa va a leggerla su Wikipedia, e chi la scrive Wikipedia? Chiunque. Uno va lì, e modifica una voce, e uno vale uno, come il motto di un partito che affidandosi al popolo del web ha vinto le ultime elezioni. A proposito di Wikipedia qualche anno fa accadde un episodio emblematico: Philip Roth, uno dei più grandi scrittori americani, non fu reputato autorevole per modificare la propria voce che conteneva un'inesattezza su dove avesse preso ispirazione per un suo romanzo. Dovevano certificarlo degli altri. Ma altri chi? Chiunque. Così succede che non si compra più un quotidiano perché riteniamo autorevole un giornalista, un politologo, uno scienziato, uno scrittore. Si preferisce leggere qualcosa in rete, facendosi un'opinione da soli o con quella di altri, che a loro volta se la sono fatta da soli. Eppure uno dei principi elementari della conoscenza, con cui si dovrebbe uscire da scuola, è quello di conoscere sempre la fonte. E quindi un consiglio: quando qualcuno vi riporta un fatto su una cosa specifica, sia essa una dieta, una terapia, un vaccino, chiedete sempre dove l'ha letta.

Se vi dice che l'ha letta su internet, state certi che non ne sa niente.

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