Se i bimbi malati di cancro restano senza scuola

"L'istruzione in Italia non è un diritto per tutti". Sono un allarme e soprattutto un grido di disperazione quelli lanciati dal Comitato genitori Lilt del Reparto di Pediatria complessa all'Istituto nazionale dei tumori di Milano. Indignati "per essere stati dimenticati dal governo"

Se i bimbi malati di cancro restano senza scuola

«L'istruzione in Italia non è un diritto per tutti». Sono un allarme e soprattutto un grido di disperazione quelli lanciati dal Comitato genitori Lilt del Reparto di Pediatria complessa all'Istituto nazionale dei tumori di Milano. Indignati «per essere stati dimenticati dal governo». Perché la scuola è cominciata ovunque, «ma non per i bambini e i ragazzi della Pediatria dell'Istituto tumori» si legge in una nota. Un reparto oncologico per patologie tumorali che comportano degenze ripetute. «Questi bambini sono impegnati in una lotta contro un male che talvolta non guarisce; privarli del diritto all'istruzione non significa solo emarginarli, ma anche togliere loro la possibilità di beneficiare di un aspetto fondante della vita: quello di riconoscersi nei propri coetanei sani». Da quasi un anno a questi «piccoli guerrieri» mancano le figure professionali necessarie, nonostante le convenzioni firmate con Comune di Milano, scuole elementari, medie e superiori.

Per questo il Comitato «vuole a gran voce segnalare l'incresciosa situazione: gli organi preposti, Provveditorato, Regione e Stato più volte sollecitati tramite opportuni inviti al confronto. Non è eludendo risposte ai problemi urgenti che una società si dimostra civile. E, certamente, non è evitando di ascoltare la voce dei più fragili».

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