“Rimpasto sì o rimpasto no? Questo è il problema, anzi l’arcano mistero da risolvere”. È il tormentone che rimbomba in Transatlantico. Tutti lo vogliono, ma nessuno ha il coraggio di chiederlo.
"Hanno paura di passare per poltronari, ma tanto la gente sotto pandemia neanche ci farebbe caso” dice a ilGiornale.it un’autorevole fonte della maggioranza che sta seguendo il dossier da vicino. “Il tema è uno solo: il premier sta facendo queste consultazioni, nessuno chiederà in chiaro il rimpasto e allora lui andrà avanti senza cambiare nulla”, ci spiega un membro di governo M5S. Ufficialmente il reggente Vito Crimi, al termine della riunione tenutasi a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, smentisce: "Abbiamo ovviamente affrontato anche il tema che riteniamo surreale che da settimane sta imperversando, che è il tema del rimpasto, ribadendo che dal nostro punto di vista non c'è alcuna disponibilità ad alcun rimpasto e ci sembra surreale che in questa situazione di pandemia e di seconda ondata in cui non si riducono nè i morti nè i contagi, si discuta di rimpasto". Ma, al di là delle smentite di rito, il dado ormai tratto. “Se non accontentiamo Matteo Renzi e Pd, qui finisce che torniamo tutti a casa”, aggiunge la nostra fonte. "Conte rischia di dare il via a una guerra di logoramento che verso febbraio – marzo potrebbe portare alla sua caduta “magari per far nascere un governo istituzionale e a quel punto che ci avremo concluso? Perdiamo Conte e come Movimento 5 stelle di sicuro andremo a dimezzare il numero dei nostro ministeri”, è la riflessione di un senatore grillino al secondo mandato.
Una fonte di primo piano della maggioranza giallorosso ha le idee chiare sulle caselle da muovere: “Italia Viva si prende il Viminale e i Rapporti con il Parlamento con Ettore Rosato e Maria Elena Boschi, il Pd si prende scuola e giustizia con Anna Ascani e Andrea Orlando, mentre il movimento manda Stefano Patuanelli al Mit e Giancarlo Cancelleri al posto di Giuseppe Provenzano”.
Ma la partita è lunga e, nonostante Conte provi a non cedere nulla, il pressing sembra molto alto. I grillini in Parlamento, infatti, scalpitano: “Carla Ruocco, Giuseppe Brescia e Luigi Gallo vorrebbero un ministero”, ci conferma un deputato penstastellato. Secondo i rumors, la prima vorrebbe prendere il posto di Nunzia Catalfo, il secondo il posto di Federico D’Incà e il terzo di Lucia Azzolina. Insomma caos pentastellato interno. E nelle fila del Pd le cose non vanno tanto meglio anche “perché Roberto Gualtieri non è ben visto da una parte dei democratici sempre più insofferenti per la sua linea ormai troppo ‘contiana’, e poi Graziano Delrio vorrebbe prendere il posto di Paola De Micheli (in rotta anche con Conte)”, ci conferma un parlamentare della maggioranza. Vacilla anche la poltrona del ministro della Salute, Roberto Speranza, sottoposto a pesanti critiche da parte di tutte le forze di maggioranza. Nei prossimi giorni scopriremo se le consultazioni di Conte, che si è di fatto sostituito a Mattarella, decolleranno o se daranno il via a una guerra di logoramento. Intanto Mario Draghi si riscalda….- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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