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Se Roma fallisce l'Europa va in frantumi

No, non è una minaccia. È un avvertimento. Il senso però è lo stesso. Le agenzie di rating fanno il loro mestiere

Se Roma fallisce l'Europa va in frantumi

No, non è una minaccia. È un avvertimento. Il senso però è lo stesso. Le agenzie di rating fanno il loro mestiere. Stanno lì a certificare quanto sono affidabili i titoli di uno Stato che sta chiedendo soldi in prestito. È la natura del debito pubblico, soprattutto da quando i singoli governi europei non possono stampare moneta. Le parole, anzi le lettere, qui senza dubbio hanno un peso, si intrecciano con le aspettative e qualche volta con le valutazione politiche. Si entra insomma nel campo dei giudizi o dei pregiudizi. Moody's, società privata fondata a New York nel 1909, per ora non pensa di cambiare il valore dell'Italia. Si prende un po' di tempo e cerca di capire cosa accadrà. Tutto, dicono, dipende dal Pnrr. Il piano di ripresa e resilienza non va toccato in profondità e vanno portate a termine le riforme promesse. Se questo non avviene arriva un altro declassamento. L'Italia non è messa affatto bene. È classificata come Baa3 e scendere di un altro gradino significa sprofondare al livello spazzatura. Questo significa che gli investitori non si fidano e ci sarebbe da pagare interessi stellari per convincere qualcuno a comprare. È la strada verso il fallimento. C'è da dire che il futuro governo non ha alcun motivo per non fare le riforme. Non vanno assolutamente a sbattere con le promesse elettorali e poi bisogna dire che la discesa della nostra affidabilità viene da lontano. Semmai c'è bisogno di accelerare. Non è il caso comunque di cercare alibi.

C'è però un discorso da fare. Se qualcuno, dentro e fuori, spera nel disastro finanziario non può non fare i conti con le conseguenze. Il fallimento di un'economia come quella italiana, che ha un peso rilevante nel mondo, aprirebbe un buco nero di dimensioni impressionanti. Ci finiscono dentro anche gli altri, attirati da una forza di gravità finanziaria che non risparmierebbe neppure Germania e Francia. È un vortice che segnerebbe i destini di tutti, con riflessi che scardinerebbero tutti gli equilibri globali. Non a caso Moody's lancia anche un avvertimento ai governi dell'Unione Europea. Nel caso, sventurato, di un declassamento non si può certo lasciare l'Italia in bancarotta. Il guaio è che questa è una speranza fragile. L'Europa, purtroppo, fatica a dare risposte davanti a problemi troppo grandi. La crisi energetica ne sta mettendo a nudo le crepe e finora Scholz e Macron non si stanno dimostrando alfieri del sogno europeo. La delusione è tanta e le politiche di Berlino e Parigi assomigliano ogni giorno di più a una dismissione. L'impressione è che davanti all'emergenza proprio gli Stati più pesanti si muovano per salvare se stessi. È un segnale molto brutto. Allora quello che sta dicendo Moody's va letto ancora più in profondità.

Se l'Italia fallisce l'Europa implode come un castello di carte.

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