Elezioni politiche 2022

"Sorbetto...". La minaccia dei centri sociali alla Meloni

Continua la campagna d'attacco degli antagonisti contro Fratelli d'Italia: l'ultimo caso a Torino, in pieno centro: "Violenza inaudita"

"Sorbetto...". La minaccia dei centri sociali alla Meloni

Ancora una volta gli antagonisti mostrano il loro vero volto con l'ennesimo manifesto offensivo e vagamente minatorio nei confronti degli esponenti di centrodestra. L'ultimo caso si è verificato ieri pomeriggio nel centro di Torino, in piazzale Valdo Fusi. Nel manifesto si legge: "Se la vita ti dà Meloni... Sorbetto, non votazioni". Impossibile per il momento risalire agli autori del manifesto, che riporta anche il logo storpiato di Fratelli d'Italia. A ben guardare, infatti, al posto di "fratelli" è stato scritto "fardelli".

Il disegno che è stato riportato è fin troppo esplicito. Su uno sfondo tricolore, si vede una mano che impugna mezzo melone nel gesto di spremerlo in un piccolo elettrodomestico. Il frutto raffigurato ha occhi, naso e bocca e le sue sembianze sono del tutto simili a quelle della leader di Fratelli d'Italia, sul cui cognome gioca il manifesto. Anche alcune palline di gelato dentro un bicchiere sono state raffigurate con le sembianze caricaturiali della leader del partito che, attualmente, risulta essere in testa alle preferenze degli elettori in vista del 25 settembre. Giorgia Meloni, per altro, è attesa proprio nei propri giorni a Torino per un appuntamento elettorale prima del silenzio.

Il commento di Fratelli d'Italia

"Il manifesto comparso a Valdo Fusi contro Giorgia Meloni è di una violenza inaudita, che maschera quanto certi ambienti stiano rosicando per un successo meritato, ma che dà anche la misura di come la pericolosità non stia da questa parte dello schieramento", ha dichiarato Augusta Montaruli, deputata torinese di Fratelli d'Italia. La parlamentare, inoltre, ha fatto notare: "Non ho sentito solidarietà in tutta la giornata di oggi e questo silenzio da parte degli avversari mi inquieta, dimostrando ancora una volta come noi a Torino e in Italia siamo sulla strada giusta. Continuino pure i manifesti dell'odio, il consenso e la nostra costanza saranno più forti".

I sospetti sono finora ricaduti sui numerosi centri sociali della città ma non ci sono per il momento certezze chi possa essere l'autore del manifesto. Sul caso è comunque stata chiamata a indagare la Digos della divisione di Torino.

È una campagna elettorale scomposta e violenta quella che è stata fin qui condotta dalla sinistra, dove la base più sregolata è stata fomentata dalle modalità poco ortodosse di Enrico Letta di portare avanti la sua strategia, incentrata sulla demonizzazione dell'avversario, piuttosto che sull'esposizione dei propri programmi.

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