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La Serracchiani pensa al Pd e si scorda i conti in rosso del Mediocredito Fvg

Se la riforma della PA della Madia fosse in vigore l’ente al 50% della Regione sarebbe già commissariato

La Serracchiani pensa al Pd e si scorda i conti in rosso del Mediocredito Fvg

Il ricco Nord Est soffre la crisi ma Debora Serracchiani non sembra curarsene. La governatrice del Friuli Venezia Giulia appare troppo indaffarata nelle vicende interne al suo partito per accorgersi che nella sua Regione sta per scoppiare una bomba finanziaria.

Il Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, come riferisce il sito Affaritaliani.it, ha i conti in rosso e se la riforma Madia della PA fosse già in vigore l’ente ora sarebbe commissariato in quanto società partecipata pubblica locale con alle spalle tre bilanci consecutivi in perdita. La Regione Friuli detiene oltre il 50% delle azioni e la colpa del mancato risanamento ricadrebbe sulla Serracchiani. In questi ultimi hanno il Mediocredito è stato aiutato con pesanti ricapitalizzazioni per la Regione e per l’altro socio privato come la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste (ha il 34% delle azioni) per un totale di 150 mln di euro. Il Mediocredito Fvg, di norma concede prestiti a lungo termine alle aziende ma con la crisi ha condotto una strategia più aggressiva offrendo rendimenti più alti rispetto alla media nazionale e cercando di fare concorrenza alle stesse banche azioniste.

Lo scopo era quello di incrementare i volumi da destinare alle nuove attività sul breve termine ma senza rafforzare parallelamente il patrimonio. Prestiti concessi a breve termine ma con rischi maggiori non degni della mission tradizionale di una banca regionale. A tutto questo va aggiunto un taglio alla parte fissa e variabile degli stipendi dei dipendenti sotto gli occhi noncuranti dell’azionista di maggioranza, ovvero la Regione. Gli utili del Mediocredito sono in caduta libera dal 2009 e nel 2012 il bilancio si è chiuso per la prima volta con una perdita di 7 milioni di euro. Nel 2013, anche su spinta di BankItalia, c’è stata una ricapitalizzazione da 100 milioni che la Regione ha sottoscritto fino a un certo punto, mentre la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste ha iniziato a vendere le sue quote. La Serracchiani ha perciò dovuto stipulare un prestito obbligazionario da 50 milioni e ha imbarcato anche le conterranee Assicurazioni Generali.

Nel 2014 il Mediocredito è riuscito così a dimezzare le perdite ma nel frattempo l’agenzia di rating Fitch lo ha downgradato da "BBB+" a "B".

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