Milano. Orgoglio azzurro. Silvio Berlusconi cita due date: «La mia discesa in campo nel 1994 e i nostri ventinove anni di successi continui in Lombardia, a partire dal 1995». Potrebbe sembrare un malinconico guardarsi allo specchio, è invece un punto di partenza nella volata finale per le Regionali, previste il 12 e 13 febbraio.
Il Cavaliere si collega con l'evento organizzato da Forza Italia a Milano, nella sede modernissima di Palazzo Lombardia, il cuore della Regione, e fa il punto della situazione. Il governo è partito con il piede giusto e il partito da lui fondato fa la sua parte. Cento giorni sono pochi, ma qualche risultato è già arrivato e il contributo di FI è ben visibile.
Ecco, per esempio, l'autonomia differenziata: «Abbiamo finalmente ottenuto l'approvazione da parte del nostro governo, una approvazione che la Lombardia da tanto tempo aspettava, quella dell'autonomia differenziata. Era un impegno nei confronti degli elettori lombardi e delle altre regioni che l'avevano chiesta con un referendum».
È un successo, non l'unico ottenuto da un governo che era partito il 22 ottobre fra pregiudizi e preconcetti e si è invece progressivamente affermato, acquistando credito e stima presso le cancellerie europee, ed è riuscito a gestire una situazione economica difficile, tenendo sotto controllo lo spread che misura proprio l'affidabilità di un Paese.
«Posso dire con legittimo orgoglio - riprende Berlusconi, sottolineando il lavoro della ministra Casellati - che è stata la capacità di equilibrio e di mediazione di Forza Italia che ha consentito di arrivare a un testo condiviso». Anche se sull'autonomia le opposizioni fremono e sollevano obiezioni e critiche.
È un risultato importante: «Questo è un testo che valorizza la possibilità dei territori senza penalizzare nessuno, senza spaccare il Paese, ma consentendo alla nostra Lombardia di guardare avanti».
Insomma, il voto imminente è una tappa sulla strada della modernizzazione dell'Italia e della sua regione guida.
Certo, oggi l'esecutivo è guidato da Giorgia Meloni. Ma la presenza sul palco della manifestazione, condotta da Simona Branchetti, di una folta pattuglia di ministri e sottosegretari non è ornamentale: Berlusconi li cita uno a uno, da Antonio Tajani a Maria Elisabetta Casellati, proprio per sottolineare la spinta che la componente azzurra dà giorno per giorno al nuovo esecutivo: «Siamo orgogliosi di rappresentare il centro liberale, il centro cattolico, il centro garantista, il centro europeista e atlantico, siamo orgogliosi di rappresentare in Italia il Partito Popolare Europeo, la più grande famiglia politica d'Europa, i moderati d'Europa alternativi alla sinistra».
C'è l'attualità che preme, ad una settimana dalla doppia verifica nelle urne, fra Lazio e Lombardia, ma il Cavaliere non si ferma al dato di cronaca e prova ad andare oltre, disegnando una strategia complessiva dalla sua postazione in cabina di regia.
Forza Italia non assicura solo un gruzzolo di voti, ma l'ancoraggio ad una tradizione di laboriosità ed equilibrio.
Così a Roma come a Milano. «Sono convinto - aggiunge Berlusconi - che domenica e lunedì gli elettori della Lombardia sapranno capire la differenza fra noi e gli altri e sapranno scegliere. Sapranno premiare il nostro trentennale buongoverno, sapranno premiare la serietà, il garbo, la concretezza di Attilio Fontana».
Il governatore, dopo un saluto all'inizio della manifestazione, è già scappato a Bergamo dove lo aspettano per un altro meeting.
Sotto lo schermo i capigruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo applaudono Berlusconi in compagnia dei ministri.E lui sembra cogliere, anche se on line, quel clima di festa: «Io ci credo e chi ci crede, combatte, supera ogni ostacolo e vince».
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