Sfida Mamdani. Cinque donne (e 200 avvocati) per la squadra anti-Donald

Zohran: "Manterremo le promesse Saremo comprensivi e capaci"

Sfida Mamdani. Cinque donne (e 200 avvocati) per la squadra anti-Donald
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Il sindaco eletto di New York Zohran Mamdani è già al lavoro per proteggere la città dalle possibili mosse di Donald Trump. Il 34enne si vuole muovere rapidamente in vista del suo ingresso a City Hall alla mezzanotte del 1 gennaio, e al New York Times ha detto che si sta consultando con i suoi consiglieri e si avvia ad assumere 200 avvocati pronti a combattere l'amministrazione Usa in tribunale. "I miei sostenitori e il nostro movimento vogliono una politica coerente, che si concentri davvero sui bisogni dei lavoratori", ha aggiunto, precisando come a suo avviso "il sistema delle tasse è un esempio dei tanti modi in cui gli americani sono stati traditi".

Per Mamdani dopo l'entusiasmo della notte elettorale arriva la fase più complessa, ossia quella di mettere in pratica il suo programma per rendere la città più accessibile con il congelamento degli affitti, gli asili e i bus gratis e i supermercati comunali per controllare i prezzi. E per contribuire all'attuazione di quella che ha definito la piattaforma politica più ambiziosa della metropoli da una generazione a questa parte, ha messo in piedi un team di transizione composto da sole donne. A guidare la squadra sarà Elana Leopold, affiancata dalle ex vice sindache Maria Torres-Springer e Melanie Hartzog, e poi Lina Khan, ex presidente della Federal Trade Commission e Grace Bonilla, presidente e Ceo di United Way. "Nei prossimi mesi io e il mio team costruiremo un municipio in grado di mantenere le promesse di questa campagna - ha assicurato Mamdani - Formeremo un'amministrazione che sia in egual misura capace e compassionevole, guidata dall'integrità e pronta a lavorare sodo quanto i milioni di newyorkesi che chiamano casa questa città". La scelta di Lina Khan, salita alla ribalta per la sua robusta azione antitrust alla Ftc sotto l'amministrazione di Joe Biden e ammirata sia dai progressisti sia da alcuni repubblicani populisti, segnala l'intenzione del sindaco eletto di portare riformatori audaci all'interno della sua amministrazione.

Trump, intanto, ha affermato che gli "piacerebbe vedere il nuovo sindaco fare bene perché amo New York. Ma il suo discorso della vittoria è stato molto arrabbiato, soprattutto con me. Dovrebbe essere gentile con me e dovrebbe rispettare di più Washington". Il presidente ha poi detto che sarebbe "appropriato che ci contattasse". Secondo due fonti informate del Nyt, tuttavia, se in pubblico il tycoon ha denigrato Mamdani definendolo un "comunista" e un pericolo per la città, in privato lo avrebbe ritenuto un politico di talento, scaltro e un buon oratore. I collaboratori e gli alleati di Trump riconoscono che il sindaco e New York City saranno probabilmente i prossimi obiettivi degli attacchi del comandante in capo, all'indomani delle vittorie democratiche non solo nella Grande Mela, ma anche in New Jersey e in Virginia, la Casa Bianca ha ricalibrato il messaggio.

James Blair, direttore politico della campagna di Trump nel 2024 e ora vice capo di Gabinetto, ha anticipato a Politico che riorienterà la comunicazione su prezzi e costo della vita: "Il presidente è molto attento a ciò che sta accadendo e riconosce, come chiunque altro, che ci vuole tempo per una svolta economica - ha detto - ma tutti i fondamentali ci sono, e penso che lo vedrete molto, molto concentrato sui prezzi e sul costo della vita".

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