Si schianta con il bob, morto bimbo di 4 anni

Dimesso il fratellino di 2 anni che era sullo slittino con lui. La Procura apre un fascicolo

Si schianta con il bob, morto bimbo di 4 anni

Dopo una notte in coma, ieri pomeriggio è morto Diego Lanfranchi, il bambino di quasi quattro anni che sabato era rimasto gravemente ferito sulle piste di neve di Valdidentro, in provincia di Sondrio. Stava giocando assieme al fratellino più piccolo, di due anni, con il bob sulla neve vicino alla baita di famiglia. I due bambini hanno preso velocità su una discesa e perso il controllo dello slittino, schiantandosi addosso a un albero. Uno scontro molto violento alla fine del pendio.

Diego ha riportato le lesioni più gravi e subito dopo lo schianto è stato trasportato in codice rosso con l'elicottero del 118 all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo già privo di sensi. Il fratellino, seduto nella parte posteriore del bob è invece stato dimesso ieri pomeriggio dopo essere stato sottoposto semplicemente a qualche accertamento per escludere traumi cranici o emorragie interne. L'impatto, secondo le testimonianze raccolte dai militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Bormio che indagano sull'incidente, è stato molto forte.

Per un giorno intero e una notte la famiglia del bambino non ha perso le speranze e atteso il segnale di qualche piccolo miglioramento. Ma i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita. Il cuore del piccolo ha smesso di battere nel reparto di Terapia intensiva. La Procura ha aperto un fascicolo.

Un altro incidente sulla neve sabato pomeriggio si è verificato a Valbondione, nelle zona del rifugio Mirtillo, nella Bergamasca. Un bambino di nove anni è stato ricoverato in gravissime condizioni agli Spedali di Brescia dopo essere caduto con gli sci poco dopo le 14. Il bimbo ha riportato un grave trauma cranico. Quando il 118 lo ha soccorso era incosciente ed è stato trasportato in l'elicottero intubato all'ospedale di Brescia in codice rosso. La prognosi è riservata.

In attesa di capire le dinamiche dei due incidenti, l'associazione «Il sorriso di Matilde» torna a chiedere più sicurezza sulle piste da sci perché la neve resti un divertimento per i bambini e non un pericolo, a volte mortale.

La onlus - nata in ricordo della piccola Matilde, la bimba di tre anni travolta e uccisa nel 2014 da un sedicenne che sfrecciava a 50 km all'ora mentre sciava sulle piste di Gressoney - non si stanca di chiedere una normativa per regolare il traffico sulla neve e per promuovere la sicurezza: una segnaletica da rispettare e imposta a tutti i gestori delle piste pena la sanzione con le precedenze da dare e i limiti di velocità.

E un patentino dello sci per i ragazzi, che dovrebbero indossare obbligatoriamente i para schiena ed essere sensibilizzati sui comportamenti da tenere in pista, imparando una sorta di codice della neve prima di cominciare la loro giornata in montagna. Codice che sarebbe utile diffondere anche tra gli adulti.

MaS

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