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Le prime parole della Meloni ai suoi ministri: ecco cosa ha detto in Cdm

Il presidente del Consiglio ha fatto un forte richiamo al senso di squadra e di trasparenza. Dal sottosegretario ai vicepremier: cosa ha deciso il primo Cdm

Le prime parole della Meloni ai suoi ministri: ecco cosa ha detto in Cdm

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha preso ufficialmente il via. Dopo la cerimonia della campanella si è riunito il primo Consiglio dei ministri, guidato appunto dalla leader di Fratelli d'Italia. Un'occasione in cui hanno trovato spazio le prime pratiche tecniche, anche se in realtà il primo ministro non ha fatto mancare un appello alla sua squadra. Un richiamo al senso del dovere, con la consapevolezza che il buon lavoro svolto porterebbe a risultati significativi per il nostro Paese.

L'appello della Meloni

Il presidente ha preso il timone del primo Cdm dopo aver suonato la campanella, con un "sentito ringraziamento" al capo dello Stato Sergio Mattarella. L'esordio di Giorgia Meloni è stato caratterizzato da un invito ben preciso ai ministri presenti: "Dobbiamo essere uniti, ci sono emergenze da affrontare per il Paese. Dobbiamo lavorare insieme". Un appello accompagnato da un'ulteriore sollecitazione, con un forte richiamo al senso di responsabilità e di lealtà. Il presidente del Consiglio ha sottolineato il fatto che rappresentare tutti gli italiani è un onore, ponendo dunque l'accento sulla necessità di agire sempre con spirito di squadra.

Stando a quanto appreso dall'Agi, il primo ministro ha illustrato due concetti chiari: mettersi subito al lavoro dopo le foto e le cerimonie del caso; lasciare da parte le competizioni e agire con trasparenza. Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha riferito che Giorgia Meloni "ci ha detto che siamo chiamati a dimostrare che il governo sarà una grande sorpresa per tutti, saremo una bella sorpresa per l'Italia e lavoreremo per questo".

A svelare i contenuti dell'incontro sono stati anche altri presenti al Cdm. Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, ha confermato che c'è stato un richiamo alla responsabilità e al senso di squadra: "Se tutti lavoriamo con senso di lealtà, onore e responsabilità le cose accadono". Stessa versione espressa da Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica: "Il presidente ci ha invitati a lavorare seriamente. Diciamo che con oggi c'era stata fase emozionale, ora si passa alla fase operativa".

Cosa ha deciso il Cdm

Il Consiglio dei ministri ha accolto la nomina di Alfredo Mantovano come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Inoltre ad Antonio Tajani e a Matteo Salvini sono state attribuite le funzioni di vicepremier. Entrambi hanno ribadito l'appello a lavorare uniti e a mantenere la compattezza della coalizione. "Sono intervenuti anche Tajani e Salvini con parole molto belle di incoraggiamento, lealtà e compattezza", è stato il commento del ministro Ciriani.

Infine il presidente Meloni ha conferito gli incarichi ai ministri senza portafoglio: si tratta di Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione), Roberto Calderoli (Affari regionale e Autonomie), Sebastiano Musumeci (Politiche del mare e Sud), Raffaele Fitto (Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr), Andrea Abodi (Sport e Giovani), Eugenia Maria Roccella (Famiglia, Natalità e Pari opportunità), Alessandra Locatelli (Disabilità) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme).

Il ruolo di Cingolani

Tra le novità spicca indubbiamente quella su Roberto Cingolani, che continuerà a svolgere un ruolo di non poco conto anche per il nuovo governo. L'ex ministro della Transizione ecologica sarà advisor per l'energia per Palazzo Chigi a titolo gratuito. La conferma è arrivata direttamente da Cingolani: "A lavoro per superare l'inverno vista l'emergenza che ci troviamo a fronteggiare.

Non è retribuito, lo faccio con spirito costruttivo".

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