Simona Cinà balla con un bicchiere in mano. Si diverte, sorride, canta. Gli ultimi video, realizzati poco prima che morisse, nelle prime ore del 2 agosto, la immortalano felice alla festa di due laureandi in una villa privata di Bagheria. Poi c'è un buio che va dalle 3.20 alle 4, quando viene trovata morta in piscina. Cosa è accaduto? Perché non è riuscita a uscire? È possibile che nessuno se ne sia accorto?
La Procura di Termini Imerese, che coordina l'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, mette dei punti fermi sul rinvenimento del corpo, avvenuto alle 4 "sul fondo della piscina, in un angolo distante e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona dove erano collocati il bar, la consolle musicale e i servizi igienici". La procuratrice facente funzioni Lorenza Turnaturi prosegue il racconto della ricostruzione fatta finora dicendo che "almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina, hanno recuperato il corpo" e hanno "praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell'arrivo dei soccorritori". Giunti sul posto, gli operatori del 118 hanno provato a "rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo fare altro che constatarne il decesso alle 5".
Le prime risposte sul giallo della morte di Simona potrebbero giungere già questa sera, quando, a partire dalle 20, saranno effettuati gli esami radiologici che riveleranno se Simona ha sbattuto cadendo o se presenta segni di violenza sul corpo, comunque non riscontrati nella prima ricognizione cadaverica del medico legale. Giovedì, a partire dalle 9, all'istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo si svolgerà l'autopsia che accerterà, tra le altre cose, se c'è acqua nei polmoni. Al vaglio degli inquirenti il materiale sequestrato nella villa, non solo bottigliette d'acqua, ma anche alcolici, come precisa la Procura, vista la denuncia della famiglia di "una scena ripulita" dagli alcolici, dato certamente inusuale per una festa. "In particolare, nei pressi del bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti, tra l'altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato" scrive la Procura - a "riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute". Anche questo materiale è stato sequestrato così come "ogni altro oggetto presente sulla scena e utile a fini investigativi".
Per la Procura "allo stato, non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti. Anche questa circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti". Simona indossava il costume di un'amica. "La sua giornata si era svolta normalmente, con gli allenamenti ha spiegato l'avvocato Gabriele Giambrone, che rappresenta la famiglia con il collega Davide Carnese non sapeva della possibilità di fare il bagno, così si è fatta prestare un costume".
I vestiti, che i familiari non trovavano, sono tra gli oggetti sequestrati dai carabinieri della compagnia di Bagheria, coadiuvati da personale del Nucleo investigativo di Monreale, che hanno sentito gli invitati come persone informate sui fatti.