Il sindaco Pd di Bibbiano denuncia Di Maio: gli strani alleati si rivedranno in tribunale

Querelato insieme ad altri 146. Scrisse: «Coinvolto nei casi di elettroshock»

Il sindaco Pd di Bibbiano denuncia Di Maio: gli strani alleati si rivedranno in tribunale

Il governo mostro partorito dalla folle unione tra M5s e Pd sta già generando altre distorsioni come era inevitabile che fosse. Come quella concepita ieri dal sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, eletto tra le fila del Pd, sospeso e ai domiciliari dal 27 giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta «Angeli e demoni» della Procura di Reggio Emilia sugli affidi di minori nella Val d'Enza.

Ebbene, il sindaco sospeso ha presentato una querela a 147 soggetti non facilmente individuabili sulla rete e relativi post e mail dal contenuto offensivo o minatorio nei suoi confronti. Sarà la Procura a valutare il materiale e a identificare chi si nasconde dietro i nickname. Ma sorpresa delle sorprese, tra questi hacker del web Carletti ha compreso anche l'attuale alleato di governo Luigi Di Maio, denunciato al pari di tutti gli altri. La notizia è stata riportata, e confermata da ambienti investigativi, dalla Gazzetta di Reggio.

A metà luglio Gigino, prima della crisi di governo e del patto coi dem, diffuse su Facebook uno dei suoi sobri post: «Col Pd non voglio avere niente a che fare. Col partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano, con i bambini tolti ai genitori e addirittura sottoposti a elettroshock e mandati ad altre famiglie, con il sindaco Pd che è coinvolto in questo, non voglio avere niente a che fare». Invece pare che a che fare ci avrà eccome, perlomeno in tribunale.

Oltre al quel post dell'allora vicepremier Di Maio c'è anche una pubblicazione oggetto della querela: una foto di Carletti pubblicata con sotto la dicitura «Il sindaco del Pd faceva affari con i bambini», frase che dette il via a una serie di insulti violenti, improperi e minacce contro il sindaco e la sua famiglia.

«La presentazione della denuncia a querela risale al 12 agosto, ritenendo Carletti di dover rendere noto all'autorità giudiziaria quei pesanti messaggi che potevano mettere a rischio la sua sicurezza e soprattutto quella della sua famiglia», dichiara all'Adnkronos Giovanni Tarquini avvocato difensore del sindaco, indagato per abuso d'ufficio e falso ideologico. Il tribunale della Libertà di Bologna ha intanto respinto il ricorso della Procura di Reggio Emilia che aveva chiesto gli arresti domiciliari con l'accusa di abuso d'ufficio per il sindaco, poi negati dal gip. Il tribunale ha confermato, dunque, la decisione del gip di Reggio Emilia, ritenendo priva di gravità indiziaria una delle ipotesi di abuso d'ufficio contestate a Carletti relativa all'affidamento di incarichi legali su cui verteva l'appello del pm. L'udienza si è svolta lo scorso 6 settembre e riguardava oltre al sindaco sospeso di Bibbiano anche altri indagati. Ora per Carletti si attende il pronunciamento del tribunale della Libertà sul ricorso dei suoi difensori, discusso lunedì scorso (il giudice si è riservato), che hanno chiesto la revoca dei domiciliari.

Il segretario provinciale del Pd di Reggio Emilia Andrea Costa ovviamente minimizza: «L'iniziativa è di Carletti come individuo e non ha nulla a che fare con la collaborazione avviata dal Pd e dal M5s per traghettare l'Italia fuori da guai. Non cambia nulla, non inficia nulla: è come dire che io e il mio vicino arriviamo alle carte bollate ma poi in assemblea di condominio votiamo entrambi a favore della riparazione del tetto per evitare che ci caschi in testa...

D'altra parte, se Di Maio ha usato parole sbagliate è giusto che ne renda conto». Ma non c'è dubbio che l'imbarazzo tra le due antitetiche forze politiche resti. D'altra parte già due mesi fa il Pd annunciò querela contro Di Maio per quelle stesse parole.

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