
Le Ong dei migranti sfidano ancora il governo italiano e il "soccorso rosso" non tarda ad arrivare. L'ultima in ordine di tempo è Mediterranea Saving Humans, che con la sua ultima nave ha deciso arbitrariamente di violare le disposizioni ricevute dal Maritime Rescue Coordination Centre (Mrcc) di Roma, che aveva indicato il porto di Genova come destinazione, per sbarcare i migranti in un luogo più comodo e vicino come Trapani.
Per la nave Mediterranea si trattava della prima missione nel Mediterraneo e con questa mossa la ong ha dato prova che non c'è solamente un obiettivo umanitario dietro le operazioni in mare ma anche uno scopo politico, come dimostrano chiaramente le prese di posizione di molti esponenti della sinistra, sempre al fianco dell'organizzazione non governativa. Ancora una volta le opposizioni scelgono di strumentalizzare a fine politico quella che dovrebbe essere un'operazione umanitaria con l'obiettivo di disturbare il governo.
Non perde l'occasione per gridare alla svolta autoritaria, l'eurodeputata col vizio delle okkupazioni, Ilaria Salis. La quale, su Instagram, sentenzia: "L'assegnazione di porti lontani è un atto di viltà fascista... che copre di vergogna l'Italia intera".
A intervenire in favore della Ong italiana anche i Radicali italiani, che tramite il loro segretario Filippo Blengino, si sono detti pronti a mettere mano al portafoglio per pagare gli avvocati all'organizzazione. "La nave Mediterranea ha scelto Trapani contro l'ordine assurdo del Ministero dell'Interno che voleva costringerla a sbarcare a Genova, imponendo giorni di navigazione inutile e pericolosa a persone già stremate. È un atto di disobbedienza civile e insieme di piena legalità: ha rispettato il diritto del mare e la Costituzione, non la crudeltà burocratica di un governo che usa la sofferenza come deterrente politico", ha dichiarato Blengino in una nota. Per questo motivo, ha continuato il segretario, i Radicali italiani sono pronti a mettere "a disposizione i propri legali" per "sostenere nuove azioni di disobbedienza civile e umana delle Ong che salvano vite, finché il salvataggio in mare non sarà finalmente riconosciuto come un dovere e non come un reato. Finché a essere considerato criminale non sarà più chi disobbedisce per umanità ma chi, come Piantedosi, obbedisce solo alla propaganda". Non stupisce che prima dello sbarco si sia alzata la voce anche di Nicola Fratoianni (nella foto) al fianco di Mediterranea, secondo il quale il governo "si dimostra inutilmente feroce con i naufraghi che vengono salvati dalle Ong in mezzo al Mediterraneo, obbligandoli a giorno estenuanti di navigazione".
Blengino che parla di "propaganda" da parte del governo e del ministro degli Interni non ha citato le sentenze del Tar del 2023 che smontano questa narrazione: i giudici hanno spiegato che le norme internazionali non considerano la "vicinanza" fra il luogo di recupero e di sbarco, ma sostengono il principio della ragionevolezza. Il che significa che quando le autorità scelgono il porto lo fanno secondo criteri che non sono a conoscenza della Ong, come la sicurezza nazionale e la logistica relativa alla gestione dei flussi migratori per non congestionare determinati territori. Una decisione confermata nel 2024 dal Consiglio di Stato, che ha blindato il decreto Piantedosi, secondo il quale "Nessuna norma prevede che sia l'unità che effettua operazioni Sar a scegliere il Pos o a concertarlo con un'autorità Sar".
Inoltre, lo stesso organo ha sottolineato che "le strategie inerenti la salvaguardia della sicurezza,
della difesa nazionale e delle relazioni internazionali, per essere efficaci, devono necessariamente conservare il carattere della riservatezza", quindi le motivazioni delle decisioni non devono essere comunicate alle ong.