La sinistra svela il trucco di Lucano: voleva prendere i voti e scappare

Il piano dell'ex sindaco, dichiarato incandidabile

La sinistra svela il trucco di Lucano: voleva prendere i voti e scappare
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Cosa vuoi in più dalla vita? Un Lucano. Pd, Avs e grillini tremano, il giorno dopo l'esclusione dalle liste delle Regionali in Calabria di ottobre del due volte ex sindaco (decaduto) di Riace, Mimmo Lucano (nella foto). Addio ai suoi teorici 76mila voti presi alle Europee 2024, dove è carta straccia la discussa legge Severino che l'ha reso "incandidabile" secondo le commissioni elettorali dei Tribunali di Reggio Calabria e Catanzaro per la condanna (sospesa) per falso ideologico a 1 anno e 6 mesi al processo Xenia sulla gestione allegra dei soldi destinati all'accoglienza. "Ma il suo modello di integrazione funziona ed è nel mio programma", si affretta a dire il candidato M5s Pasquale Tridico. Un modello in cui soldi pubblici sono stati spesi violando la legge anche grazie alla benevolenza di una parte della magistratura calabrese che lo aiutava ad accaparrarsi irregolari che le Prefetture non sapevano dove mandare.

La chiamano "disobbedienza alla Antigone", in verità siamo al solito doppiopesismo. Prima vincere, per governare si vedrà, verba sequentur. È ipocrita dire di voler battere le mafie che si ingrassano anche con l'immigrazione illegale, parlare di legalità attaccando un governatore uscente indagato come Roberto Occhiuto e poi candidare una persona per bene che tecnicamente è un impresentabile che ha "subito condanne definitive per reati commessi con abuso dei poteri o violazione dei doveri pubblici" e che sicuramente, a urne chiuse, farà ritorno a Bruxelles. I sondaggi più benevoli danno la sinistra unita a 10 punti, i calabresi la sentono la puzza di presa in giro.

Ovviamente è tutto un complotto, c'è una "regia politica", come si affretta a sostenere lo stesso Lucano: "C'è un filo conduttore che parte dalla questione penale, arriva alla decadenza da sindaco, e da ultimo arriva fino alla mia esclusione dalle liste". Tra oggi e domani si deciderà sulla sospensione del provvedimento di esclusione, così proclama il suo legale Andrea Daqua in attesa della decisione del Tribunale di Locri, slittata a gennaio 2026, sulla sua decadenza da sindaco. Lucano a suo dire si era "sacrificato" per solidarietà al linciaggio della sua amica Donatella Di Cesare, commossa nostalgica della Br Barbara Balzerani anche lei catapultata in Calabria. "Questa situazione un po' mi spegne l'entusiasmo", sottolinea l'europarlamentare. In verità Lucano e i suoi sapevano benissimo il rischio incandidabilità, sin da quando Avs ha reclamato il candidato governatore della Regione proprio con Lucano, restando a bocca asciutta.

Il trucco lo svela il segretario regionale di Sinistra Italiana Ferdinando Pignataro, illuso da una timida apertura dell'ufficio elettorale di Cosenza: "Poteva profilarsi al massimo un'ineleggibilità", stile prendi i voti e scappa. "Siamo davvero al teatro dell'assurdo", insiste Pignataro. Come dargli torto.

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