
Il taser non uccide. L'autopsia effettuata sul 57enne morto a Olbia il 16 agosto scorso, ha confermato che la causa del decesso è un infarto legato all'assunzione di stupefacenti eppure la sinistra continua a non crederci. Maurizio Turco, segretario del Partito Radicale, espone così i suoi dubbi: "Il perito è stato chiaro sulla morte di Gianpiero Demartis: è ascrivibile ad uno scompenso cardiaco in cardiopatia ischemica (presenza di stent coronarico). Ma lo scompenso si chiede - è intervenuto prima o dopo la scarica elettrica?". Turco ipotizza: "Possiamo accettare che la scarica elettrica colpendo un corpo debilitato abbia avuto un effetto sproporzionato e magari imprevedibile. Ci viene difficile accettare che sia morto alla vista del taser". Turco, pur dando per scontato che i carabinieri abbiano usato il taser in maniera appropriata, fa notare che il Sindacato Indipendente Carabinieri ha chiesto di sostituire il modello in dotazione e, quindi, evidentemente, ci deve essere un problema. "Riteniamo non aiuti la verità, e nemmeno i Carabinieri coinvolti, la difesa ad oltranza di uno strumento obsoleto che interferisce con le attività cardiache", dichiara Turco che, poi, conclude: "Andrebbe invece approfondito come e perché si è arrivati all'utilizzo del taser e di quel modello. Scelta che, di tutta evidenza, non è di competenza dell'Arma dei Carabinieri".
Ma non vi sono solo i sospetti del radicale Turco. Negli scorsi giorni, la sinistra è stata pervasa da una certezza: basta col dissuasore elettrico. "Il taser va abolito punto e basta", ha sentenziato il segretario di +Europa Riccardo Magi (foto a destra) annunciando la sua intenzione di chiedere al ministro dell'Interno Piantedosi "una relazione dettagliata sull'uso e sull'abuso del taser in dotazione alle forze dell'ordine". E ha aggiunto: "Vedremo se è davvero imprescindibile oppure no". E ancora: "La verità è che davanti a questi decessi sospetti, un ministro dell'Interno che ha a cuore i diritti e lo stato di diritto sospenderebbe subito l'uso del taser e avvierebbe un'indagine. Piantedosi invece ha concluso Magi - preferisce la strada della propaganda securitaria che non assicura sicurezza ai cittadini ma che invece porta l'Italia in una zona d'ombra dei diritti". E, ovviamente, non poteva mancare l'invettiva di Ilaria Salis che su Facebook ha scritto: "Il taser va dismesso, per evitare altre morti e favorire un approccio radicalmente diverso al tema della sicurezza". Secondo l'europarlamentare "le forze dell'ordine dovrebbero essere formate per tutelare la sicurezza delle persone, limitando al minimo l'uso della forza. Dovrebbero, appunto. La realtà scrive - ci parla troppo spesso di approcci inutilmente violenti". Per la Salis (foto a sinistra) non ci sono dubbi: "Il taser, introdotto solo di recente in Italia è un'arma pericolosa, spacciata come non letale ma che può rivelarsi una condanna a morte anche per chi abbia un banale, piccolo problema di salute".
Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, infine,
ha escluso l'uso del dispositivo elettrico da parte della polizia locale del capoluogo piemontese sottolineando che la sua posizione è "quella che hanno espresso anche molti miei colleghi sindaci del Partito democratico".