Coronavirus

La smart card anti-Covid mette nei guai De Luca. Per i giudici danno erariale da 3,7 milioni

Per la Corte dei conti la misura regionale era un doppione del green pass Al governatore campano si contestano 928mila euro. I 5s: «Lo dicevamo»

La smart card anti-Covid mette nei guai De Luca. Per i giudici danno erariale da 3,7 milioni

Ascolta ora: "La smart card anti-Covid mette nei guai De Luca. Per i giudici danno erariale da 3,7 milioni"

La smart card anti-Covid mette nei guai De Luca. Per i giudici danno erariale da 3,7 milioni

00:00 / 00:00
100 %

«Una spesa inutile», un «doppione» di quanto previsto e provvisto dallo Stato. In buona sostanza un «danno erariale». La Corte dei Conti boccia la smart card che la Regione Campania istituì per consentire ai cittadini vaccinati la libera circolazione durante i lockdown durante le fasi più acute della pandemia. La Corte dei conti, in buona sostanza, accusa il governatore Vincenzo De Luca di «danno erariale» perché quelle smart card erano inutili in quanto risultate poi un banalissimo doppione del famoso green pass.

La magistratura contabile presenta un conto piuttosto salato: 3,7 milioni di euro. Al solo governatore, la Corte dei conti contesta un danno pari a 928mila euro in virtù della decisione, presa da De Luca, di adottare i cosiddetti «green pass regionali». Con il conseguente «invito a dedurre», vale a dire la possibilità per lo stesso De Luca di portare entro trenta giorni ai magistrati le prove documentali che non si è trattato di «spesa inutile».

Oltre che per De Luca, gli inviti a dedurre della procura regionale per la Campania della Corte dei Conti sono stati emessi per Italo Giulivo, coordinatore dell'Unità di Crisi regionale per l'emergenza epidemiologica da Covid-19; per Antonio Postiglione, membro e vice dell'Unità di crisi, e per gli altri componenti Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello.

La misura, contestata dai giudici contabili, fu adottata nel maggio del 2021 per consentire la ripresa di alcune attività turistiche, del turismo e delle visite nelle Rsa. L'invito a dedurre arriva di venerdì, lo stesso giorno nel quale tradizionalmente il governatore tratta i temi politici della settimana nel corso di una diretta Facebook. Eppure nessun accenno alla richiesta della magistratura. Parla di Crosetto, al quale esprime massima solidarietà, e torna a criticare il ministro Fitto e il governo in generale sui ritardi del Pnrr, senza mai parlare della richiesta della Corte dei conti.

Il suo silenzio, però, è controbilanciato dai Cinquestelle e dal Carroccio. «Lo avevamo denunciato con atti e interrogazioni e avevamo visto bene. Le smart card della Regione Campania, ideate come passaporti vaccinali, erano un inutile duplicato dei green pass nazionali e un possibile enorme spreco di denaro pubblico - afferma il Consigliere regionale del Movimento Cinquestelle Gennaro Saiello -. Una spesa inutile per le finanze regionali che avevamo sollevato anche in Aula, nel corso di un question time. Dichiarammo che i passaporti vaccinali di De Luca erano doppioni di quelli nazionali e l'assessore Marchiello rispose, sintetizzando, con un secco no, rinviando a una spiegazione più esaustiva dopo 20 giorni». Spiegazione che l'assessore alle attività produttive, aggiunge il grillino, non ha più offerto.

«De Luca - sintetizza il capogruppo della Lega in Regione, Severino Nappi - è vittima della sua stessa smania di protagonismo che lo continua ad affliggere con maggiore accanimento dall'avvento della pandemia.

Speriamo che venga presto trovato un vaccino anche per la frenesia di esibizionismo che perseguita il presidente della Regione».

Commenti