Spara per fermare una rissa e ammazza per errore suo figlio

L'imprenditore edile, 62 anni, fermato per omicidio volontario. Ha colpito anche un altro ragazzo

Spara per fermare una rissa e ammazza per errore suo figlio
00:00 00:00

Spara per sedare una rissa e per sbaglio uccide il figlio. Ha perso la vita così a soli 23 anni Carlo La Verde, colpito all'addome dal padre Natale, 62 anni, imprenditore edile che ha sparato alcuni colpi per aria nel tentativo di porre fine alla rissa in corso lunedì sera a Villa Heaven, tranquilla location fronte mare a San Gregorio di Catania che l'uomo affittava saltuariamente per lo svolgimento di eventi. Lunedì sera si stava festeggiando un compleanno. Intorno alle 23.30 alcuni giovani invitati alla festa hanno iniziato a litigare in maniera pesante, tanto che il gestore si è sentito in dovere di intervenire per porre fine al caos, ma la situazione gli è sfuggita di mano. Malgrado non disponesse dell'autorizzazione a portarla con sé, aveva una 357 magnum regolarmente detenuta, l'ha estratta e ha sparato per aria diversi colpi a scopo intimidatorio. Alcuni giovani, tra cui il figlio, sono intervenuti per disarmarlo e lì la situazione è degenerata. L'uomo, nella concitazione del momento, infatti, ha premuto almeno altre due volte il grilletto, questa volta colpendo il figlio all'addome e un 31enne al tallone. Quest'ultimo è stato medicato all'ospedale Cannizzaro di Catania ed è stato subito dimesso. Il proiettile è entrato e uscito, non procurandogli gravi conseguenze. Diversa la sorte per il figlio dell'imprenditore, che ha perso tanto sangue. Malgrado i disperati tentativi da parte degli operatori del 118, che hanno praticato sul posto le manovre di rianimazione, per Carlo non c'è stato nulla da fare. È morto poco dopo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania, che hanno fermato il 62enne per omicidio volontario. Nella villa i militari della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania e della Sezione operativa della Compagnia di Gravina hanno effettuato i rilievi che consentiranno di ricostruire l'esatta dinamica di ciò che è accaduto, al momento delineata dagli investigatori dopo l'interrogatorio del 62enne, che adesso si trova in carcere, e dopo aver sentito i testimoni. Carlo, stando a chi lo conosceva, «era un bravo ragazzo». Amava il padel, le moto e viaggiare. Sul suo profilo Facebook aveva postato diversi scatti che lo immortalano mentre gioca a padel e con la fidanzata Chiara, universitaria a Catania.

Carlo, che scrive nel suo profilo Facebook di lavorare come rider presso Glovo, era inscritto alla Facoltà di Economia e Impresa all'Università di Catania. «Sono molto provato dopo avere appreso la notizia che ha scosso l'intera comunità di San Gregorio di Catania ha detto il sindaco Sebastiano Sgroi -. È una famiglia per bene».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica