Speranza si ostina con la mascherina. Ma il suo modello è al capolinea

L'ex ministro della Salute ha indossato la mascherina anche nell'ultima seduta della Camera, ma è stato scaricato persino dai compagni rossi. D'altronde la sua epoca sta per diventare solo un ricordo

Speranza si ostina con la mascherina. Ma il suo modello è al capolinea

Non poteva che essere lui: Roberto Speranza. Tra i banchi della Camera dei deputati non ha rinunciato a indossare la mascherina, che lo ha accompagnato fedelmente nel corso dell'emergenza Covid-19. E non sembra voler lasciare questa abitudine, anche ora che il quadro epidemiologico è nettamente migliorato e all'orizzonte non vi sono minacce che lasciano presagire scenari nefasti. L'ex ministro della Salute nell'ultima seduta a Montecitorio ha fatto la propria presenza con la mascherina, ma è stato scaricato anche dai suoi compagni rossi. D'altronde la sua epoca sta per diventare solo un ricordo.

Speranza insiste con la mascherina

Dalle immagini in diretta dalla Camera non è passata inosservata la classica mascherina di Speranza. Sia chiaro: è una libera scelta e in quanto tale va assolutamente rispettata. Tuttavia c'è un dato lampante: da un fermo immagine che sta circolando su Twitter, emerge che gli esponenti del centrosinistra (che siedono all'opposizione) non lo hanno seguito. Ed ecco che la presenza dell'ex titolare della Salute con il dispositivo di protezione individuale è passata in primo piano.

La vicenda ha scatenato le ironie del web, con gli utenti che hanno punzecchiato Speranza e che non hanno fatto mancare una serie di commenti al veleno: "Menomale che ci siamo liberati da questo, l'unico con la mascherina"; "Chi mai poteva essere l'unico ministro mascherato?"; "Certo che l'Aula parlamentare con il solo Speranza con mascherina FFP2 è significativa"; "Speranza com mascherina e 4 dosi di vaccino che ascolta in platea". E c'è chi ha fatto ricorso a una battuta: "L'unico che non ha fiducia nel vaccino è Speranza con tanto di mascherina FFp2 incollata".

L'epoca chiusurista

L'epoca targata Roberto Speranza è agli sgoccioli, visto che il nuovo governo non seguirà quella linea adottata in passato. L'onda dei contagi e dei decessi provocati dal Coronavirus ha rappresentato certamente un momento drammatico per il nostro Paese. Ma fin da subito aveva fatto discutere il modello chiusurista, a partire dal lockdown. Da sempre è stata adottata un politica di restrizione delle libertà individuali, come ad esempio il coprifuoco e le limitazioni di spostamento nelle zone rosse.

Una strategia rigida che sembrava essere terminata con l'arrivo dei vaccini, visti come la speranza per uscire dal tunnel della pandemia e tornare a respirare libertà. In effetti maggiori spazi di socialità sono via via tornati, ma l'epoca Speranza si è caratterizzata anche per il super green pass che - nei fatti - ha spinto con forza verso le vaccinazioni.

Eppure Speranza ha rivendicato la sua linea, sostenendo che il modello italiano "ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell'evidenza scientifica". Ovviamente tirando una frecciatina a Giorgia Meloni: "Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no-vax che l'hanno votata?".

Un nuovo modello anti-Covid

Il modello Speranza comunque è al capolinea. La nuova linea in ottica Covid-19 è stata tracciata dal presidente Giorgia Meloni che questa mattina, chiedendo il voto di fiducia alla Camera, ha garantito che il governo si renderà protagonista di un assoluto cambio di passo. Non si può escludere una nuova ondata di Coronavirus o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia, ma il primo ministro ha assicurato che "possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti".

"L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello".

Anche perché sarà necessario fare chiarezza su quanto accaduto durante la gestione della crisi pandemica: "Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori".

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